Dunhuang – cripte buddhiste e deserto

Sono stata a Dunhuang (敦煌) una giornata, giusto il tempo di vedere le sue due meraviglie più famose: le grotte buddiste di Mogao e il deserto del Gobi.

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Da Zhangye ho preso un treno notturno per Dunhuang, sono arrivata alle 7 di mattina, e dalla stazione del treno ho preso un autobus (3 yuan di biglietto) per arrivare alle grotte. Molti di voi sapranno che le grotte di Mogao (mogao shiku, 摸高石窟) sono fra le 4 grotte buddhiste più grandi e più famose in Cina insieme a quelle di Luoyang (Shaanxi, ovvero le grotte di Longmen), di Datong (Shanxi, ovvero le grotte di Yungang) e quelle di Maiji (Gansu).

Essendo stata in tutte e quattro queste grotte buddhiste, mi sono potuta fare una discreta opinione sulle più belle per me, e quelle di Dunhuang sono, guardacaso, proprio le mie preferite.

I colori turchese, blu, rosso sgargianti degli affreschi e delle statue che ammirerete in queste grotte li troverete solo in minor parte in quelle di Maiji e di Datong, ancor meno in quelle di Luoyang (che secondo me sono quelle meno attraenti). Non a caso le grotte di Dunhuang sono anche quelle più sorvegliate di tutta la Cina. Infatti non è possibile entrarci dentro senza l’accompagnamento di una guida.

Per me visitare queste grotte ha significato veder materializzarsi un pezzo di cultura cinese che mi ha accompagnata per anni durante lo studio all’università. È stato un po’ come la prima entrata allo stadio per un bambino appassionato di calcio. Oltre alla bellezza oggettiva dei dipinti e delle statue colorate, l’emozione è stata quella di trovarmi in un luogo pervaso di cultura cinese nel periodo più fluorescente della sua cultura, di trovarmi nel luogo in cui sono state trovate centinaia di pergamene che ci hanno dato dettagli sulla storia, vita e cultura del tempo altrimenti improbabili da conoscere. Oltre alle pergamene sul buddhismo, inoltre, sono state trovate diverse pergamene sui vari culti del tempo, dal nestorianesimo al manicheismo al più locale taoismo. Inoltre, le pergamente sono scritte in diverse lingue dal cinese, al sanscrito ed ebraico, a lingue di stampo iraniano, turco e tibetano.

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All’ingresso del complesso, dopo aver visto due interessantissmi video sulla storia della via della seta di circa 40 minuti totali, un pullman vi porterà alle grotte di Mogao e vi verrà assegnata una guida in inglese (compresa nel prezzo). Le guide hanno lo scopo di spiegare sì la storia di ogni grotta e dei suoi affreschi, ma anche di aprire e chiudere le grotte per far entrare ed uscire il gruppo assegnatogli. Chiunque vaghi da solo nel complesso di Mogao non ha possibilità di entrare in una grotta se non infiltrandosi in altri gruppi. È anche vietato fare foto/filmati (ma se siete con un grande gruppo riuscirete quasi sicuramente a farne alcune…ma NON USATE IL FLASH). Io ho fatto parte del giro senza guida (infiltrandomi nei gruppi che incontravo) e parte con la guida.

Vi consiglio di restare con il vostro gruppo perché non si entra nelle grotte senza guida, quindi anche se vi appoggiate ad altri gruppi non è detto che potrete vedere tutte le grotte disponibili, poiché all’uscita dalla grotta dovrete aspettare che un’altra guida ve ne apra un’altra. Inoltre, facendo così, non vedrete le grotte in ordine storico.

Il biglietto per le grotte di Mogao è di 120 yuan, compresi pullman e guida. La visita non può durare meno di 2 ore, visto che 40 minuti sono già dedicati ai video iniziali (che pare siano obbligatori da vedere).

Per saperne di più, guardate il video qui sotto.

 

Continua con il deserto del Gobi…

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