Taiwan: la vera Cina?

Come ben saprete ho vissuto a Pechino per tre lunghi anni e quindi la mia visione della Cina, sebbene abbia viaggiato dal nord al Sud, da Est ad Ovest di questo grandissimo paese, è generalmente limitato a ciò che ho potuto vivere a Pechino.

Questa premessa è per dire che dopo tre anni di Pechino, catapultatami a Taiwan in una cittadina portuale come Keelung, non potevo che sentirmi nel paese dei balocchi; vuoi per la totale mancanza di inquinamento e grigiore atmosferici, vuoi per la rilassatezza della vita, vuoi per l’aria di avventura che tirava al tempo.

Detto ciò iniziamo a dire che Taiwan è generalmente un’isola umida e per questo molto verde e naturale. In ogni luogo spuntano piante di ogni genere, perfino nelle grandi città come Taipei. Ovviamente l’umidità porta a tante cose: alla pioggia, alla crescita rigogliosa e veloce delle piante e…alle blatte. Sì, in ogni dove troverete blatte, dovrete farci l’abitudine. E probabilmente incontrerete problemi con la muffa e con le articolazioni.

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Ho vissuto a Keelung (Jilong,基隆) per tre mesi (più informazioni nel sito della startup in cui ho lavorato https://keelung-for-a-walk.com/). Keelung si trova a 40 minuti di autobus da Taipei, ha il secondo porto più grande di Taiwan ed il primo mercato di pesce più grande dell’isola. La parola d’ordine qui è mare e acqua. Acqua perchè Keelung è conosciuta come una delle città più piovose di Taiwan (per fortuna non d’estate, quando ci sono andata io).

Le coste al nord come al sud di Taiwan non sono particolarmente famose per essere meta turistica. Spesso sono sassose o rocciose, e anche dove l’acqua è pulita non è particolarmente limpida e invitante (non vi immaginate di trovare le Filippine qui). L’attrazione naturale principale di Taiwan, invece, sono le montagne e le cascate.

Come mi ha confermato la mia coinquilina taiwanese che ha viaggiato in tantissimi paesi fantastici nel mondo e che ha un occhio più obiettivo verso le bellezze che offre il suo paese, Taiwan è apprezzabile essenzialmente per il suo verde.

La parte est è quella più naturale e con poche fabbriche, così come quella sud. Basta prendere un treno per rendersi conto che oltre a colline e montagne si possono trovare risaie, cascate, rocce dalle forme più strane, coralli.

In tutte le città troverete locali e posti di influenza occidentale o giapponese, ma solo a Taipei respirerete un’aria più internazionale. Intendo dire che qui non è difficile trovare della pasticceria decente (non come in Cina, dove i dolci sembrano fatti di polistirolo), del caffè che non sia per forza di Starbucks o dei ristoranti giapponesi più autentici. I supermercati di convenienza (tipo Seven eleven) sono presenti ovunque, molto più che in Cina, Hong Kong o Filippine. Questi mercati di convenienza, mannaggia a noi italiani, sono una manna dal cielo perchè costeranno un po’ di più rispetto ad altri posti, ma sono aperti 24h su 24 ed offrono ogni tipo di prodotto e servizio di prima necessità, compresi ricariche del telefono, ATM, cibo fresco.

Nei tre mesi in cui ho vissuto a Taiwan ho potuto studiare in particolar modo la zona intorno a Keelung e Taipei, la zona nord insomma.

 

 

Per quanto riguarda la parte nord, posso dirvi che potrete trovare spiagge (non belle o pulite sinceramente), litorali prevalentemente rocciosi (vedi Yeh Liu, la Roccia dell’elefante, l’isola Heping), villaggi antichi, cascate e foreste. Conoscendo particolarmente bene Keelung, vi consiglio di andare a visitarla (troverete forti di epoca Qing, vecchie case giapponesi abbandonate, la statua enorme di Guanying, templi di ogni genere e rocce erose di ogni tipo). Di queso posto ho amato particolarmente il parco di Chaojing per la sua tranquillità e la sua vista strepitosa durante il tramonto).

 

 

 Comunque, ho sentito parlare molto bene anche del parco naturale di Hualian nella parte est centrale, dove bisognerebbe trascorrere due giornate. Per fortuna, ho avuto una settimana per visitare anche la parte sud est di Taiwan, in particolare la città di Taidong (che però non consiglio di visitare se non per gli appassionati dei lavori in legno o d’arte contemporanea) e nell’isola Lanyu (cioè isola dell’Orchidea).

Per quanto riguarda il sud, vorrei parlarvi in modo più dettagliato dell’isola dell’Orchidea, che mi è rimasta particolarmente nel cuore. Qui l’articolo sull’Isola dell’Orchidea (Lanyudao).

Cose che ho adorato di Taiwan:

Ho già detto che cielo azzurro, aria pulita e tanto tanto verde per me sono stati una manna dal cielo dopo tre anni di Pechino. Ma andiamo oltre alla prima apparenza.

Il fatto di essere un incrocio fra mondo orientale e occidentale può essere molto positivo. In Cina compri i cornetti della Bimbo per disperazione, e se vuoi un caffè o dei dolci appena decenti devi per forza andare in uno Starbucks, altrimenti ti devi sorbire i dolci di plastica made in China, pieni di panna (ma che hanno contro la crema?), dalla pasta asciutta e dai prezzi improponibili.

Taiwan, invece, è il paradiso degli amanti dei dolci e l’inferno dei diabetici. A parte trovare pasticcerie ovunque, i taiwanesi hanno il vizio di mettere lo zucchero ovunque…anche nella maionese! Sì, avete letto bene: maionese. Ho mangiato della maionese dolce su dei pezzi di germogli di bambù.

Certo, non tutte le pasticcerie sono buone, ed alcune sembrano non aver capito cosa voglia dire “lievitare” o, per esempio, “cuocere”, ma in linea di massima troverete della pasticceria superiore rispetto ad altri paesi asiatici.

Altra cosa che ho adorato è la massiva presenza di venditori di bevande “al bicchiere di carta”.

Non molti sanno che la moda dei tè freddi con il latte e le gelatine è taiwanese. I taiwanesi hanno inventato questa droga al bicchiere, buonissima, dai gusti vari, con o senza gelatina, tè o caffè, calda o fredda o con ghiaccio. Vi sto parlando del Zhenzhu (pronunciato giengiu), il tè-latte con gelatina.

Secondo a questo, per me, è solo il Bao bing (刨冰), la miscela di gelatine e/o frutta e/o patate dolci e dolcezze varie accompagnate da sciroppi e granita.

 

Altra cosa non sottovalutabile per noi italiani, è la moda. Non voglio dirvi che qui la gente va in giro con scarpe, borse o completi Armani, ma che quantomeno sanno come abbinare due colori e che indossare paiette o centrini non è fashion.

Cose che mi hanno un po’ delusa:

  • I prezzi alti. E’ tutto più alto se lo compariamo con i prezzi in Cina e io mi ero abituata troppo bene.
  • I taiwanesi sanno essere molto, troppo quadrati, stile giapponese. Le cose si fanno così, punto e basta. Riguardo a ciò ricordo bene due episodi avuti con gli autisti di autobus e pullman, che non mi volevano far salire perchè non ricordavo il nome della fermata a cui sarei dovuta scendere.
  • Il sentirsi migliori dei cinesi (più che altro i giovani, gli anziani ancora si sentono legati alla Cina in qualche modo).
  • Una superficiale esistenza di mondo occidentale e orientale, fatta di molti prodotti importati, poche persone che sanno come usarli, tasse e legislazioni in stile europeo in cui non fai quello che vuoi (tipo Cina).
  • Una mentalità che, dopo le infinite autodecantazioni, pensavo più evoluta rispetto a quella cinese (e dalla quale vogliono distaccarsi), ma che è essenzialmente la stessa.
  • La quasi assente conoscenza del mondo esterno vero e, ancor peggio, delle proprie tradizioni.

I taiwanesi:

Vivendo qui mi sono resa conto di diverse cose. La prima, è che nonostante Taiwan e Cina siano due paesi diversi, con governi diversi, moneta diversa e dialetti diversi, queste due culture si assomigliano ancora molto.

Perchè? Ma perché vuoi che non vuoi il distacco dal Continente è avvenuto non troppo tempo fa ed essenzialmente, i taiwanesi sono di stirpe cinese (in particolare cinese del sud, del Fujian). Ora, se qualche taiwanese avrà letto queste parole potrebbe anche odiarmi, ma lasciatemi continuare prima.

Vorrei specificare che un cinese e un taiwanese non sono uguali (ma sinceramente neanche un cinese del nord ed uno del sud non lo sono!), ma simili.

Simili per il modo di agire e di comportarsi, diversi nel modo di pensare. Cinesi e taiwanesi sono molto simili per la grande importanza che danno alla famiglia. Nonostante la pressione che i genitori cinesi danno ai figli per concludere un matrimonio in età giovanile sia maggiore rispetto a quella che danno i genitori taiwanesi ai figli, ho incontrato taiwanesi che mi hanno spiegato come l’avere un nipote in giovane età per alcuni genitori/nonni taiwanesi sia ancora importante. E questo lo attesta il fatto che molti genitori taiwanesi sono giovani. Quindi possiamo dire che probabilmente i taiwanesi sono culturalmente più liberi dalla pressione di avere figli entro i 30 anni, ma generalmente questa pratica è ancora molto diffusa.

Altra cosa rilevante è il contatto. Come la maggior parte degli asiatici, anche i taiwanesi non amano molto il contatto: lo stringersi la mano quando ci si presenta, il baciarsi per salutarsi con un amico o l’abbracciarsi sono cose più uniche che rare da vedere a Taiwan. Ma se devo fare un confronto fra cinesi del nord e taiwanesi, devo dire che i taiwanesi rimangono perfino più freddi e distaccati.

Entrambi sono molto curiosi di sapere da dove venga uno straniero e di sapere qualcosa di più del suo paese. Devo dire che entrambi, cinesi e taiwanesi, sono generalmente propensi a parlare molto, ma non essendo persone particolarmente girovaghe o interessate alla politica, nè particolarmente religiose, purtroppo devo dire che non hanno tantissimi argomenti di cui parlare. Ma questo lo vedo più accentuato da parte dei cinesi, che già nella loro educazione scolastica non sono nemmeno abituati ad esprimersi o a “pensare”, per così dire. Questo non significa che siano stupidi, ma semplicemente che non sono abituati ad organizzare le loro idee od opinioni e tanto meno ad esprimerle, e perchè sono culturalmente portati a non esprimere le loro emozioni riguardo a qualcosa per paura di offendere qualcuno dicendo cosa si pensa. Per questo non è così facile avere una conversazione basata sulle opinioni personali che non si risolva in un “non lo so”, “non ci ho mai pensato” o  “non c’è soluzione a questo” (meibanfa, 没办法).

Torniamo a concentrarci sui taiwanesi. Come dicevo, avendo già vissuto in Cina per anni, non ho potuto notare grandissime differenze fra cinesi e taiwanesi, ma possiamo fare anche una distinzione fra gente che abita nei paesi e gente che abita nelle città, gente che ha viaggiato e gente che non ha viaggiato. Questa distinzione, ovviamente, è valida in tutto il mondo, Italia compresa!

Io ho avuto la fortuna di lavorare e di vivere con due taiwanesi che hanno viaggiato in molti paesi. Una di loro ha addirittura viaggiato per un anno, e posso assicurarvi che il viaggiare le distingue dai taiwanesi comuni. Non per il modo di mangiare, di comportarsi con gli altri taiwanesi, per le regole familiari ecc., ma per il modo di vedere oltre le cose.

Ho parlato di taiwanesi di paese e di città. Quelli di paese sono più simili ai cinesi: spesso non parlano inglese, superano gli altri salendo sull’autobus…ma generalmente cercano di aiutare chi ne ha bisogno anche se non parlano inglese. Quelli delle città sono più attenti a certi comportamenti in pubblico e parlano un pò di più l’inglese, ma sinceramente anche qui bisogna fare molte distinzioni. Se non fosse stato per il mio cinese molte volte non me la sarei cavata, neanche parlando con i giovani taiwanesi.

Facendo un riassunto, posso dire che i taiwanesi sono più informati su ciò che accade nel mondo, sono un pò più sofisticati (mai visto uno sputare per terra o parlare a voce alta/urlare) e propensi ad aiutare chi ne ha bisogno rispetto ai cinesi, entrambi hanno paura ad esprimere i sentimenti e sono grandi lavoratori. Entrambi amano le cose di provenienza occidentale (trovi edifici e pub in stile occidentale ovunque), ma i cinesi sono più caciaroni e calorosi. Questo con le dovute eccezioni.

Allora cosa distingue i taiwanesi dai cinesi? Il fatto che solo i taiwanesi abbiano accesso a qualsiasi informazione su internet, che i taiwanesi presentano una forte influenza giapponese (per questo immagino che siano più “educati” e freddi, e meno calorosi) e occidentale anche nel mangiare.

 

Tecnologia:

Avendo più influenze occidentali, i taiwanesi sono più propensi ad usare le applicazioni e i siti web che usiamo in occidente. A Taiwan non esiste la censura, il che vuol dire che i taiwanesi hanno libero accesso a Youtube, Facebook, Instagram, Google ecc. La chat per cellulare più usata, però, non è Whatsapp, ma Line. Ricordo ancora che durante la permanenza a Taiwan tenevo tre chat sul cellulare: Wechat per gli amici cinesi, Whatsapp per quelli italiani o occidentali/mediorientali, Line per quelli Taiwanesi…il panico!!

 

Moda:

Devo dire che i cinesi non sono particolarmente famosi per essere fashionable. Abbinamenti improbabili, taglie di vestiti sbagliate, scarpe e borse dai gusti discutibili…In questa prospettiva i taiwanesi sono uno step più avanti. Hanno generalmente più occhio per il come ci si veste, anche se indossano abiti semplici.

 

Insomma, in linea di massima Taiwan è certamente bella e particolare, ma diversamente da altri occidentali che hanno vissuto solo a Taipei (che non è certo il simbolo di tutta Taiwan, ma è solo la sua parte più occidentalizzata) io non posso assolutamente dire che Taiwan è meglio della Cina, ma semplicemente che è un altro paese. Un paese che sicuramente ha molte influenze cinesi e giapponesi, ma che ha anche caratteristiche proprie, positive e negative. Scoprirle in prima persona è la gioia di viaggiare!

7 pensieri su “Taiwan: la vera Cina?

  1. Ciao Silvia,
    ho appena scoperto il tuo blog e devo dire che sei la prima persona che sento dare un parere “negativo” su Taiwan.
    Purtroppo sono anni che vorrei andare là a fare le vacanze e alla fine resto sempre bloccato a Beijing…
    Spero di scoprire un po’ più di Taiwan leggendo i tuoi aggiornamenti

    intanto… buone feste!

    1. Ciao Jacopo, buone feste anche a te! (lo so, sono in ritardo) Ma ci conosciamo? dalla foto mi sembra di averti gia’ visto, perdona se non ricordo dove. Piu’ che altro io vorrei dire alla gente che Taiwan non e’ meglio della Cina. Come in tutti i paesi ovviamente ci sono cose positive e negative, ma le persone non sono poi cosi’ fantastiche come molti dicono, sono persone e basta (e questo per me vale ovunque). Comunque scrivero’ altro su Taiwan fra qualche tempo. Nel frattempo ti auguro di passare un buon fine settimana. A presto!

      1. Ciao Silvia, non penso ci conosciamo ma tutto potrebbe essere… classe ’87, provincia di Milano, ho studiato a Ca’ Foscari dal 2006 al 2012 (LISAO), vivo a Pechino da 4 anni suonati. Passa pure su http://www.abcina.it a fare un salto (se ti va).
        A parte questo, sono convintissimo di quello che dici anche tu: ogni posto ha i suoi lati belli e brutti, bisogna saper scegliere i posti i cui lati brutti non ci pesano 😉

  2. Bello il blog, l’ho appena scoperto.

    Io sono stato a Taiwan due volte ma mai in Cina (solo HK) quindi non posso fare un paragone. L’isola però a me è piaciuta molto e seppure è vero che gli autoctoni mi sembrano piuttosto “quadrati” io li ho trovati anche molto calorosi e gentili. Rispetto ai nord europei che hanno la fama di essere precisi ma freddi e chiusi a me i taiwanesi sono sembrati enormemente ospitali

    1. Ciao Luca, sì l’isola è molto bella e verde proprio come il sud della Cina.
      Per quanto riguarda gli abitanti penso che spesso sia questione di chi si incontra, come accade dappertutto, e anche dove si incontrano le persone (posti turistici, villaggi, grandi città, ecc.). Ma come impressione generale, non mi sono sembrati chissà di quale evoluzione rispetto ai cinesi come invece mi era stato detto da altre persone in precedenza.
      Quello che io ho scritto è frutto di un’esperienza di tre mesi in una piccola cittadina, dove la gente è semplice e magari meno internazionale che in città come Taipei, dove la maggior parte di turisti, studenti o lavoratori va a capitare.
      Comunque, impressioni soggettive a parte, grazie per essere passato e aver lasciato un commento. Spero di vederne un altro nell’articolo su HK a questo punto!
      Fammi sapere che ne pensi.
      Silvia

  3. Ho letto il capitolo “i cinesi”, peccato non c’è l’opzione di risposta ma devo dire che alcune differenze coi taiwanesi ci sono in base a quel racconto. Anche similitudini ovviamente, io ho frequentato una taiwanese ed è stato uno choc culturale mica da poco, fanno proprio come dici tu, baciarsi in pubblico sembra un peccato mortale, prendersi x mano è quasi come fornicare all’aperto, se provo a salutarla con il bacio sulla guancia si ritrae così provo a darle la mano e mi guarda come fossi un alieno!! XD

    E ovviamente impossibile capire cosa pensa veramente, cosa vuole, se la tal cosa le piace sul serio oppure no, da uscirne pazzi mamma mia XD

    Però in altre cose sono diversi imho, soprattutto sulla disponibilità ad aiutarti che uno parli oppure no cinese, alcune scene sono state quasi commoventi e non c’è nessun rischio di truffa da nessuna parte

    Spero non aver sbagliato a scrivere qui queste cose ma poter condividere un’esperienza con qualcuno che la può capire non ha prezzo!

    Ciao

    1. Ciao Luca, scusa se rispondo solo ora ma sono andata in viaggio in Indonesia.
      Mi sono accorta solo grazie a te che la pagina sui cinesi non prevedeva dei commenti, ma ora il problema è risolto. Grazie!

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