Letteratura in epoca Ming (parte 2): romanzo e teatro

ROMANZO:

Le caratteristiche del romanzo (conosciuto come xiǎoshūo) sono più che altro inerenti alla lunghezza significativa che è tale da giustificare la divisione interna in parti chiamate huí (回), cioè i capitoli, che hanno alcuni elementi ricorrenti, caratteristica delle storie narrate oralmente (quali la presenza di un incipit all’inizio o alla fine del capitolo fatto da un narratore esterno per esortare a continuare la lettura e per accendere la curiosità come accade anche in “Il Sogno della Camera rossa”).

I personaggi non vengono molto studiati dal punto di vista interiore: le loro personalità sono poco sfaccettate. Anche la vicenda è piuttosto costante e si parla di prototipi, vizi e virtù ma anche il rapporto del personaggio con l’ambiente a lui circostante (che fa da sfondo “neutrale al personaggio”) viene analizzato superficialmente perché sono più i rapporti fra personaggi a prendere l’attenzione. Le tematiche più frequenti riguardano un conflitto fra personaggi o valori che questi personaggi rappresentano (temi riconducibili ai cicli di storie popolari noti per essere stati utilizzati da cantastorie professionali già dall’epoca Song: questi stessi cicli sono spesso stati sfruttati da autori di zaju, xiwen, pinghua).

Nella storia del romanzo cinese c’è una progressione ed una evoluzione:

Romanzi del primo periodo (precedenti al 1550 circa):

sono caratterizzati da un conflitto assoluto (fra opposti che sono ugualmente validi in capacità logiche o fisiche) e la conclusione che è data dalla vincita di un elemento sull’altro. Il conflitto può essere materiale (fra eroi) ma anche più astratto (fra valori o ideologie, spesso fra interesse personale e obblighi sociali o fra due obblighi sociali di pari valore, vedi “Romanzo dei tre regni”). Il protagonista ha una funzione, ha un ruolo e una posizione che deve rispettare anche rispetto a posizioni gerarchiche. Lo sviluppo della storia può essere: lineare (in cui il protagonista deve affrontare una serie di prove, spesso in un crescendo di pericoli e difficoltà, ma conquista la vittoria in un incontro finale) o spirale (il cui svolgimento è più intenso poiché traccia un circuito sempre più stretto ma dove non è ben netta la contrapposizione fra bene e male). Inoltre, nei romanzi più antichi la storia è narrata in terza persona e poco spazio è lasciato all’autore: il merito principale del romanzo è di divertire (e spesso è abbellito con poesie, passaggi in prosa parallela..)

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Bibliografia: appunti lezioni della prof.ssa Casalin e “Letteratura cinese” di Idema-Haft

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