Xining, capoluogo multiculturale

Xining è il capoluogo del Qinghai, territorio che, insieme ad una parte del Gansu fino a qualche decennio fa, faceva parte dei territori del Tibet. Per questo motivo, appena arrivati a Xining, non solo potrete notare diversi cinesi musulmani (ovvero quelli facenti parte della “minoranza” hui) con i loro cappelli e veli caratteristici, ma anche dei tibetani, riconoscibili soprattutto in inverno, periodo in cui indossano di più gli abiti tradizionali.

È così che fra moschee e templi buddhisti, il primo impatto che mi ha dato Xining è di un luogo multiculturale in cui le minoranze etniche vivono in reale stretta correlazione ed apparente armonia.

A detta dei suoi abitanti, il capoluogo del Qinghai negli ultimi anni ha fatto molti passi in avanti sviluppandosi sia a livello delle infrastrutture, che a livello economico. Questo ha portato non solo alla costruzione di diversi grattacieli, centri commerciali e strutture abbastanza moderne, ma anche all’innalzamento incontrollato dei prezzi delle case (più del doppio negli ultimi anni). Infatti sono parecchie le lamentele riguardo ai prezzi delle case e dell’economia sia da parte dei tassisti che da parte dei commercianti con cui ho parlato. Ma questa non è la situazione in cui sosta solo la Cina degli ultimi tempi, quindi come vedete le lamentele sulla situazione economica riguardano un po’ tutti quelli che abitano nei paesi più sviluppati. Sicuramente Xining sta conoscendo parecchio movimento turistico anche grazie al rafforzamento delle linee che collegano il capoluogo con le altre cittadine e villaggi dislocati in tutto il suo territorio.

A Xining potete visitare diversi templi buddisti, moschee, musei e vie dedicate al cibo.

Fra i templi più famosi che potete visitare ci sono il Nanchansi (南禅寺), il Beichansi (北禅寺) detto anche Tulouguan (土楼观), il Fazhuangsi (法幢寺). Fuori dalla città c’è il famoso monastero di Taersi (塔尔寺), conosciuto anche come monastero Kumbum e il tempio Chenghuang (城隍庙) che si trova nella città antica di Dange’er(丹葛尔古城), nei pressi della cittadina di Huangyuan (湟源县). Fra le moschee, invece, ci sono la famosa Dongguan Qingzhensi (东关清真寺),la Nanguan (南关清真寺) e la Xiguan (西关清真寺). Consigliatissimo anche il Museo di cultura e medicina tibetana (藏医药文化博物馆).

Ma veniamo ai posti che ho visitato io, in ordine di bellezza (secondo i miei gusti) ed interesse culturale.

  1. Il monastero di Ta’er (塔尔寺, Ta’ersi).

Si aggiudica sicuramente il primo posto nella mia lista. Secondo monastero più importante dopo quello di Lhasa, è stato inaugurato nel 1560 dopo la nascita in loco di Tsong Khapa, il capostipite della setta buddista dei berretti gialli (Gelugpa – vedi questo articolo per saperne di più). Luogo di studio di molteplici lama, fra cui l’attuale Dalai Lama, è costituito da molteplici templi, sale studio e alloggi per i monaci.

È un luogo magico in cui potrete gustare ciò che vi immaginate del Tibet, anche se è impossibile notare una qualche influenza cinese, sia nel restauro degli edifici colpiti dal terremoto, sia dalla presenza dei cartelli che vietano fotografie ecc., e infine anche dal numero limitato di monaci. Fra le sale che mi hanno colpito di più c’è sicuramente la Sala delle statue di burro (酥油花馆) e la Sala dalle tegole dorate (大金瓦寺), al cui interno ci sono diversi Buddha, pitture buddiste e tanta simbologia del buddismo tibetano. Poi ci sono anche la Sala del grande sutra (大经堂) in cui potrete vedere una comune sala di studio e preghiera per lama e il Padiglione di Tripitaka (藏经楼). In realtà ci sono diversi edifici in cui potrete vedere Buddha e bodhisattva vari, libri e grandi ruote della preghiera. Peccato che non sia possibile fare foto e quindi non sono riuscita ad immortalare le cose più belle che ho visto. Però sono riuscita a prendere qualche video di nascosto che vi potrà dare un’idea di ciò che potrete vedere in questo tempio.

Al monastero ci si arriva facilmente da Xining prendendo il 9, un autobus che arriva al monastero in 40 minuti. Costa solo 4 yuan a corsa, un prezzo molto più conveniente rispetto al taxi che può arrivare a chiedervi anche 200 yuan (andata e ritorno). In realtà sui social cinesi leggo che dovrebbero farvi pagare 15/20 yuan se andate con altre persone (pinche, 拼车). Se state soli non vi preoccupate, il tassista troverà gli altri clienti da solo. Altri autobus sono il 2, il 12, il 13 a 5 yuan che insieme al 9 partono da Xinning lu, n° 19 (新宁路,19号). Altrimenti potete andare alla stazione del treno e prendere l’autobus per Ta’ersi (5 yuan) o andare alla stazione Guanli (管理站) a via Nanchuandong (南川东路) e prendere il 3, il 4 o il 16 per 5 yuan. Notate che io presi il 9, quindi posso confermare al 100% solo il tratto di quell’autobus.

Non dimenticate di affacciarvi dalle colline limitrofe da cui godere di un panorama generale del tempio e del paesaggio circostante.

Il prezzo del biglietto d’ingresso al monastero è di 40 yuan. Il tempo di visita può andare dai 45 minuti alle 3 ore.

  1. Museo di medicina e cultura tibetana (藏医药文化博物馆)

Comprende due edifici di 4 piani l’uno. Potete passare l’intera giornata a farvi una vera e propria cultura sulla storia, sulle tradizioni e sulla medicina tibetana. Avendo sottovalutato la grandezza del posto, ho fatto in tempo a vedere un edificio e mezzo del museo, il quale chiude alle 4.30 (almeno in inverno). Fossi in voi andrei dalla mattina e lo visiterei con calma. Nel museo potete trovare antiche miniature tibetane, nuove ricostruzioni di mandala ed altri manuali di cultura, medicina e religione tibetana, ma anche strumenti chirurgici, fossili ecc.

Non dimenticate di visitare l’ultimo piano dell’edificio più nuovo che vi lascerà a bocca aperta. Infatti, come vedete dalla foto Instagram qui sotto, potrete ammirare un capolavoro (che si è riconosciuto un record per il suo genere) di riproduzione della storia, cultura, religione e medicina tibetane in 618 metri di pitture thangka tutte realizzate a mano da 400 esperti in 27 anni. Per apprezzarle appieno bisognerebbe avere una minima conoscenza di storia e cultura tibetana, nonchè delbuddhismo tantrico, ma anche solo visivamente vi lascerà senza parole.

L’ingresso è gratuito. Ne consiglio vivamente la visita

  1. Moschea dell’est (东关清真寺)

Una delle moschee più grandi di Xining, nonché la più grande dell’intero Qinghai, è anche una delle poche (se non l’unica) visitabile. Non vi aspettate di entrare in una grande sala dedicata alla lettura del Corano (come avviene nei paesi arabi e anche nelle moschee in Italia) perché l’unico spazio dedicato al pubblico si trova nel cortile interno alle mura della moschea. Ogni venerdì, prima della preghiera, decine di uomini preparano il cortile stendendo sul suolo una miriade di tappeti. Questo è ciò che vedrete della moschea: cortile interno e le mura dall’aspetto arabeggiante dell’intera struttura.

L’edificio che si osserva oggi risale al 1913 e alle più recenti ristrutturazioni/aggiunte, poiché la moschea originale conobbe diverse ristrutturazioni dopo la prima versione di fine 1400. Pare che le donne non sono tenute ad indossare il velo (almeno a me non hanno detto di farlo), ma essendo comunque un luogo sacro conviene vestirsi in modo appropriato (evitare pantaloncini, magliette scollate e infradito, non si sa mai). L’ingresso è gratuito e consentito al di fuori dell’orario della preghiera. Vale la pena di farci un salto per capire come funzionano le moschee nel Qinghai.

  1. Tempio di Nanchan (南禅寺)

E’ un tempio buddista di discreto fascino, ma sicuramente non fra i più belli che io abbia mai visto fra i templi del buddhismo di tradizione han. Pare essere il più antico tempio del buddismo dell’etnia han di Xining ed è risalente al XV secolo. Ciò che si può osservare oggi, però, risale principalmente all’ultima dinastia imperiale poiché la versione originale è stata danneggiata da un incendio.

L’ingresso è gratuito e ne consiglio la visita solo a chi è disposto a farsi decine e decine di scale, visto che si trova sulla cima di una collinetta.

Sei mai stato a Xining? Cosa ti è piaciuto di più?

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