Mongolia Interna

Non so bene come iniziare questa pagina, perché l’esperienza che ho passato mi ha trasportata in una dimensione totalmente diversa da quella cinese che vivo da 5 anni e quindi mi sento un po’ fuori fase, come se non capissi se sono ancora lì o se sono tornata. L’unica cosa che so è che sarei rimasta ancora volentieri.

La mia permanenza in Mongolia Interna è durata solo una settimana, ma è stata molto intensa e la rifarei anche subito. Tornerei a vivere in un posto al 100% naturale, con fantastiche albe e tramonti, notti dominate da una chiarissima via lattea, animali lasciati liberi di pascolare, cibo al 100% naturale e persone semplici e calorose. Ho risieduto in una tenda mongola (yurt) quasi tradizionale nella lega di Xilin Gol, vicino alla città di Zhenglanqi, nel mezzo della prateria. La prima cittadina (Lanqi) si trova a 70 km dal campo mongolo, dopo miriadi di campi molto poco “mongoli” costruiti da cinesi per cinesi, con miriadi di yurt per un’esperienza horror tutto tondo.

Ho cercato a lungo un campo davvero tenuto da mongoli che vivono come una volta e dopo ricerche estenuanti l’ho semplicemente trovato su una delle piattaforme su internet, come una comune turista. Ma il trattamento che ho ricevuto non è stato da comune turista. Infatti, per qualche motivo, la gente di questo posto mi ha presa in simpatia, facendomi sentire come una di casa. Sì, il letto è duro, la doccia la si fa in un catino e sicuramente non è un posto che consiglierei agli schizzinosi o a chi è troppo abituato alle comodità della città, ma vi posso assicurare che l’anno scorso, fra i Kazakhi del Xinjiang, ho passato un’esperienza ancora più alla mano, con un “bagno” scavato nella terra in mezzo al prato…ed è forse per questo che ho trovato il campo mongolo molto più fancy di quello che mi aspettavo.

A proposito, se siete interessati a passare un paio di notti in questo campo non troppo lontano da Pechino, vi lascio il link di questo sito qui sotto:

https://www.airbnb.com/rooms/14541506?-=51

P_20180907_130936

Quella mongola è solo una delle 56 minoranze etniche in Cina, ognuna delle quali ha spesso una propria lingua e cultura e vive ancora in determinati posti peculiari, con stili di vita diversi rispetto a quelli dei comuni cinesi han. Quello che mi ha lasciato la minoranza mongola è un senso di grande rispetto per la natura, di libertà e di generosità. Ho avuto l’opportunità di parlare con Carla (per rispetto della privacy non scrivo il nome reale), nuora della proprietaria, una mongola cittadina che sta riscoprendo le sue origini vivendo con la sua nuova famiglia nel campo mongolo della suocera. Carla mi ha fatto capire che i mongoli della Mongolia Interna hanno un senso di inferiorità rispetto a quelli della Mongolia esterna, perché non si sentono propriamente a casa loro, anche se i loro avi hanno abitato queste terre prima della divisione netta fra Mongolia cinese e quella esterna.

Come immaginavo, le tradizioni dei mongoli in Cina, come quelle delle altre minoranze etniche, stanno velocemente scomparendo e sono fortemente influenzate non solo dalla cultura e dall’educazione scolastica cinese, ma anche dai tempi moderni e dalla tecnologia. Carla mi ha detto che il 90% dei mongoli vive ormai in città e che fra 10 o 20 anni probabilmente la cultura mongola in Cina sarà totalmente scomparsa. Sta diventando sempre più difficile trovare i “coraggiosi” che preferiscono vivere in modo tradizionale, ed è per questo che vorrei entrare in contatto con queste realtà, condividendole con voi, prima che spariscano de tutto. Non so se questo avverrà davvero, ma al momento non tira una buonissima aria per chi vuole mantenere una propria identità, anche se non dà fastidio a nessuno.

Se avete spirito avventuriero, vi sprono a visitare questi siti tradizionali il più presto possibile, perchè fra qualche anno potreste non trovare più ciò che state cercando. Negli articolo correlati a questo troverete informazioni e video su come è fatta una yurt mongola, com’è un campo mongolo e altri articoli sulla cultura mongola.

Intanto potete andare a curiosare qualche foto su Instagram (live.in.china).

A presto!

Silvia