Cultura mongola – intervista a Carla

Come già detto nella pagina principale sulla Mongolia Interna in una sorta di prefazione, Carla è un’amica della proprietaria del campo ed è una ragazza mongola che ha studiato la propria cultura e che ha saputo dirmi tante cose in circa un’ora e mezza di intervista.

Sono rimasta affascinata da quante cose mi ha saputo dire, perchè non tutti conoscono le origini della propria cultura e si vede proprio che Carla è un’appassionata che vuole recuperare le proprie origini vivendo alla maniera tradizionale mongola, o almeno, nel modo più tradizionale possibile.

Voglio dividere questo articolo in due parti che hanno più o meno lo stesso contenuto ma organizzato in maniera diversa.

La prima parte è l’intervista vera e propria senza filtri, pura descrizione parola per parola di ciò che ho ascoltato io con le mie orecchie (ho potuto trascriverlo grazie a una registrazione audio).

La seconda è il riassunto dell’intervista fatta a Carla diviso in sezioni ordinate (Civiltà mongola, yurt, lingua mongola e cucina).

N.B. Notate che questa è solo una grande introduzione alla vita e ai costumi mongoli. Più avanti pubblicherò video e articoli più specifici sulla yurt mongola, il cibo e una giornata tipo in Mongolia Interna.

 

Prima parte – Intervista a Carla

  • Come descrivi i mongoli?

La parola che mi viene in mente è “libertà”, non troppe regole, ma allo stesso tempo persone che accettano le influenze dall’esterno.

  • I mongoli sono stati influenzati dai cinesi o da altre minoranze etniche?

Sì,prima non avevamo limiti di spostamenti e non avevamo l’abitudine di rivendicare i posti, gli alberi o le cose della natura come nostri. Il mio era anche tuo e nessuno si sognava di litigare per la proprietà di qualcosa. Ma ora la gente è cambiata, e quindi tutto ciò che è bello viene portato via dal primo che lo vede. Se per esempio, in passato c’era un albero che faceva dei frutti, la gente prendeva quello di cui aveva bisogno senza devastare l’albero. Ora molti sono egoisti e danneggiano le cose che non sono loro o le rivendicano come proprie. In passato anche le yurt non avevano chiavi. A causa del cambiamento del mondo, tutti hanno più cose e tutte le persone vogliono imitare gli altri comprando più cose, quindi temiamo che ci siano dei ladri che vengono a rubarci ciò che abbiamo. In passato la gente aveva solo lo stretto necessario proprio a causa degli spostamenti.

  • Le yurt in passato erano così grandi?

No, erano molto piccole proprio perché era più facile spostarsi portando cose meno pesanti. Inoltre la yurt poteva fare sia da camera da letto che da cucina. Si poteva cucinare anche dentro, soprattutto in inverno. Prima, tutto quello che si aveva si trasportava, non si lasciava niente nel campo, per cui la gente non poteva neanche sapere se qualche settimana prima in quel punto ci aveva abitato un’altra famiglia.

  • Le yurt di cemento sono tradizionali?

Assolutamente no, quelle sono fatte per gli ospiti stranieri. Solitamente sono costruite da cinesi che vogliono lucrare sulla cultura mongola. Magari vivono tutto l’anno in città e poi si trasferiscono per qualche mese nelle praterie per ospitare gruppi di turisti a maggioranza cinesi che non accetterebbero mai di vivere nei nostri umili campi tradizionali.

  • L’anno scorso sono stata in un campo kazakho in Xinjiang e anche loro vivono in modo simile al vostro, ma ho notato alcune differenze con questo campo mongolo. Per esempio loro dormono sul pavimento in legno e voi avete i letti. Come si viveva prima in una yurt mongola?

Come i Kazakhi, si dormiva per terra e tutt’ora ci sono mongoli che vivono in quel modo. Il pavimento era in legno. Ma siccome di notte può essere un po’ umido all’interno o può entrare un po’ d’aria umida, allora abbiamo messo pavimenti in mattonelle e i letti per i turisti, perché non si trovino troppo a disagio. Anche noi ora viviamo in una casetta in mattoni perché abbiamo troppe cose come tutti gli altri e ogni volta che ci sono troppi clienti non possiamo prendere le nostre cose e spostarci da un’altra parte per far posto ai clienti, quindi per comodità di tutti, ora dormiamo dentro la casa di mattoni. Fra l’altro dal 1982 anche in Mongolia Interna bisogna possedere un territorio per abitarci sopra, quindi non possiamo spostarci liberamente dove vogliamo, ma dobbiamo stanziarci ogni volta sempre nel nostro territorio. La comodità della yurt è proprio nella facilità in cui si smonta e rimonta, quindi se non devi sposarti non ha senso vivere nella yurt. Solo 20/30 anni fa la maggior parte dei mongoli viveva nella maniera tradizionale, ma ultimamente le cose sono molto cambiate, e negli ultimi anni quasi il 90% dei mongoli non vive più come allora o vive in città.

  • Tuo marito mi ha detto che quella casetta di terra era la cucina, vero?

Sì ed ha 70 anni ad ora. Ho visto delle foto e pare che anche in Europa le case erano così prima. Sì è vero, anche in Italia fino a 60 anni fa alcune case erano ancora senza corrente e con il bagno all’aperto.

  • Qual è la vostra religione?

All’inizio il nostro credo era lo sciamanesimo, che non è proprio una religione, ma è un credo di rispetto verso la natura. Quindi avevamo diverse cerimonie, come sacrifici animali ecc. Credevamo nella forza della natura e questa forza si credeva che risiedesse nel cielo. La natura si rispettava, per esempio, evitando di lavarsi direttamente nel fiume per evitare di inquinarla. Durante l’epoca di Gengis Khan la legge prevedeva la morte per chi osava lavarsi nei fiumi o inquinare le acque.

  • Ma ora in che credete?

Molti credono nel buddhismo. Generalmente parlando, l’unica cosa che è rimasta del passato fra i mongoli odierni sono alcune credenze. Per esempio evitare di fare alcune cose in determinati giorni dell’anno. Se sotto Kublai Khan i mongoli avevano avuto l’influenza della religione buddhista, sotto i Qing vengono portati a studiare il buddismo dai mancesi (a corte imperiale Qing) perché il buddismo ha dei principi di non violenza che potevano mantenere a bada il cuore ribelle dei mongoli. Per fare questo i mancesi obbligarono tutti i primi figli dei mongoli a studiare il lamaismo e diedero degli incentivi economici a tutte le famiglie mongole che portavano anche gli altri figli a studiare il buddismo. Quindi durante i Qing il 30% dei mongoli diventò buddista.

  • Ma lo sciamanesimo è proprio scomparso?

No, c’è ancora. Ci sono delle sacerdotesse che ancora hanno il potere di fare da tramite fra gli uomini e il cielo, gli uomini e la natura. Ma da sola la sacerdotessa non ha poteri magici. Inoltre, ora non è più come prima quando la sacerdotessa doveva fare delle cerimonie giornaliere. Ora la situazione è molto più rilassata.

  • Esistono le streghe?

Esistono le streghe, buone e cattive. Mio cognato una volta è stato malato per 1 mese e il medico non capiva cosa avesse. Sudava, aveva mal di pancia. Alla fine lo abbiamo portato da uno stregone che gli ha legato la stoffa del morin khoor (lo strumento a corde mongolo) attorno alla pancia, ha usato un oggetto per percuotergli la pancia e mio cognato è miracolosamente guarito. Esistono anche dei “medici” specializzati nella cura delle ossa. Se le ossa si lussano o rompono, loro te le rimettono in sesto in quattro e quattr’otto solo toccandoti in alcuni punti chiave. Questo insegnamento viene tramandato da padre in figlio da secoli e non viene insegnato ad altri. Solitamente le streghe o i medici veri non chiedono soldi, ma solo un’offerta, se possibile. Se la persona curata non ha soldi non fa niente, perché è una dote personale, lo stregone non vive grazie ai clienti. Quelli che chiedono soldi sono principalmente dei truffatori. Altri medici tradizionali rimettono in sesto anche le ossa del cranio usando una corda. Questa è una cosa molto delicata che spesso va fatta in ospedale, ma i mongoli non ne hanno bisogno perché cadendo spesso dai cavalli hanno sviluppato questa conoscenza del rimettere a posto il cranio anche in caso di trauma cranico. Iniziando dalle ossa dal basso, dai piedi, il medico maneggia e sposta alcune ossa e alla fine riesce a far coincidere di nuovo le ossa del cranio.

  • Scrivete ancora usando il vostro alfabeto?

Sì il nostro alfabeto è costituito da 24 lettere ed è molto difficile da imparare. Per questo molte persone non scrivono correttamente in mongolo e anche i cartelli stradali spesso riportano degli errori di scrittura. Ad ogni modo, avendo la lingua mongola la maggior parte dei suoni pronunciabili da bocca umana, i mongoli si trovano molto a loro agio a imparare nuove lingue e solitamente hanno una buona pronuncia.

  • Chi ha inventato il vostro alfabeto?

La lingua mongola probabilmente esiste da almeno 1000 anni, ma la scrittura ha conosciuto molti cambiamenti. L’ultimo alfabeto che usiamo ora è stato inventato da uno studioso uighuro mischiando alcune vecchie lettere mongole con quelle uighure. Noi scriviamo ancora dall’alto al basso.

  • Come mai un uighuro?

Questo non mi è chiaro, però posso dirti che i mongoli accettano tutto quello che c’è di buono che viene dall’esterno. Quindi non mettono paletti nella loro cultura evitando di ricevere influenze esterne solo per una sorta di “arianesimo mongolo”. Siamo molto aperti a tutto ciò che possiamo imparare di utile e farcelo proprio. Questo accade con le religioni, le medicine, la filosofia, il cibo ecc. Anche durante Gengis Khan potevi credere in ciò che volevi. Ci spostavamo spesso, siamo arrivati in Xinjiang (estremo ovest della Cina), addirittura in Europa ed effettivamente abbiamo inventato noi la Via della seta, eravamo noi con altri nomadi ad allevare i cammelli per spostarci. Prendi la civiltà mongola ai tempi della città di Xanadu (tempi di Kublai Khan). A quel tempo la città poteva avere anche 20 mila persone che lavoravano nelle ambasciate. È tutto scritto nel Milione di Marco Polo. Inoltre ogni città poteva avere centri buddisti, musulmani o di altre religioni. Kublai Khan amava circondarsi di persone di diverse provenienze: cinese, italiani, musulmani. Quindi la civiltà mongola è sempre stata multiculturale, nonostante nella storia scritta dai cinesi si parla sempre dei mongoli come persone cattive o barbare.

  • Come mai sai tutte queste cose? Le hai studiate in una scuola per mongoli?

Alle elementari e alle medie studiavo in una classe per bambini mongoli, con un’insegnante mongola, ma i nostri libri sono comunque stabiliti dal governo cinese, quindi studiamo principalmente la storia cinese. C’è un libro che si può studiare sulla storia mongola, ma non è un libro di testo per le lezioni. Ad ogni caso, grazie al fatto che la mia professoressa era mongola, ci ha potuto spiegare qualcosa di più, perché nel libro di testo cinese si parlava della dinastia Yuan (quella mongola) in sole due pagine di libro. Quindi le cose che so io sono tutte basate su cose che ho studiato io da sola. Infatti a meno che non sei un professore di storia mongola o non hai studiato per conto tuo è molto difficile che come mongolo medio tu sappia molte cose di storia mongola.

  • I piatti che mangiate sono tutti tradizionali mongoli?

No, hanno ricevuto molta influenza dalla cucina cinese. Anche perché prima qui era difficile procurarsi delle verdure, quindi si mangiava spesso la carne. Ora disponiamo di verdure. Alcuni piatti mongoli sono quelli fatto con le pietre e spesso includono carne di pecora. Voi non mangiate maiali? Possiamo mangiarli, ma non so perché non abbiamo questa tradizione di mangiare carne di maiale, quindi ne mangiamo abbastanza poco. Forse perché nelle steppe una volta non c’erano i maiali, ma di questo non sono certa.

  • Che differenza c’è fra mongoli in Cina e mongoli in Mongolia?

Sicuramente parliamo la stessa lingua e abbiamo la stessa cultura. Oltre alla situazione politica dovuta al fatto che viviamo in paesi diversi, direi che la mia impressione sulla differenza fra mongoli qui e quelli in Mongolia riguarda l’orgoglio e la sicurezza. I mongoli in Mongolia sono sicuramente più sicuri di sé stessi rispetto a noi, poiché vivono in un paese per soli mongoli, con regole dettate da un governo mongolo. Non si sentono minacciati da influenze esterne e sono orgogliosi di impersonare il mongolo al 100%. Inoltre a noi mongoli in Cina ci sembra che i mongoli in Mongolia siano più intelligenti e talentuosi, noi non crediamo in noi stessi. Noi mongoli della Cina ci sentiamo più insicuri, non sentiamo di avere tanta libertà, e siccome siamo stati influenzati dalla cultura cinese e dall’istruzione cinese a scuola, abbiamo iniziato a trattare i bambini come loro, limitandoli nei loro movimenti, mettendogli paura. Prima i bambini venivano praticamente abbandonati a sé stessi quando i genitori avevano da fare, non c’era nessuno che li seguiva o gli diceva di stare attento a fare qualcosa. I bambini crescevano forti e senza paure perché sperimentavano sulla loro pelle tutto quanto. Adesso abbiamo più paura, prima di fare o dire qualcosa ci pensiamo due volte, perché non ci sentiamo protetti come se fossimo in una nostra legislatura mongola. Però c’è da dire che i mongoli in Mongolia sono più poveri di noi, visto che l’economia cinese è più forte.

  • Chi è più tradizionale, i mongoli in Cina o quelli in Mongolia?

Dipende, i mongoli che vivono nelle città cinesi non sanno molto della propria cultura. Noi che viviamo ancora nelle steppe ne sappiamo molto di più. Noi in Cina inoltre possiamo essere molto più curiosi sulle nostre origini mongole, perché noi non viviamo in Mongolia, quindi siamo più sensibili e siamo più curiosi nel voler ricostruire la nostra identità. In Mongolia i mongoli sono più propensi ad ascoltare la musica moderna, a vivere in modo moderno, perché non hanno l’insicurezza di poter essere influenzati da altre culture come noi che viviamo in Cina.

  • Perché non fate il formaggio di capra?

Perché ci vuole più tempo rispetto a quello di mucca. Le pecore e le capre non hanno molto latte, quindi bisogna passare più tempo a mungerle. Quindi si può dire che ci siamo un po’ impigriti. In passato si faceva, perché non c’era così tanta scelta di cibo. Non c’erano così tanta verdura e pasta, quindi bisognava mangiare qualcosa.

  • Lo fate il latte di cavalla?

Sì, i mongoli lo fanno. Ma noi qui non lo facciamo perché abbiamo pochi cavalli per produrlo. Quindi ora in Mongolia interna ogni casa si specializza in qualche animale. Chi sulle pecore e capre, chi sui cavalli, chi sulle mucche o cammelli. Perché servono molti animali per produrre latte o carne, quindi non si può avere tanti animali di specie diverse e riuscire a mantenerli, soprattutto se si è in pochi come noi.

  • I mongoli si dividono in gruppi differenti?

Sì, ci sono mongoli che vivono nelle foreste, altri nelle praterie. Inoltre i mongoli abitano in Russia già dall’epoca del nipote di Gengis Khan. In India ci sono alcune decine di migliaia di mongoli. Il quarto figlio di Gengis Khan aveva un nipote che già all’epoca si era trasferito in India con altri mongoli. In Cina i mongoli sono nel Qinghai, Xinjiang, Gansu. In epoca Qing, l’ultima dinastia, l’imperatore ha usato le truppe mongole per conquistare il Xinjiang e il Tibet.

 

Seconda parte – Riassumiamo

Civiltà mongola

Per Carla la parola che più descrive meglio i mongoli è “libertà”. Nei tempi antichi, i mongoli Potevano decidere dove spostarsi, in cosa credere, accettare liberamente le influenze di altre culture limitrofe a quella mongola. I bambini venivano lasciati liberi di fare quello che volevano, senza venire controllati troppo dai genitori, senza troppe regole. Anche durante Genghis Khan, i mongoli avevano la libertà di seguire la propria religione o di fare le proprie cose in modo indisturbato. Solo una cosa era vietata: non rispettare la natura.

I mongoli hanno un forte senso di rispetto per la natura che si riflette nei comportamenti di tutti i giorni. Soprattutto in passato, l’ambiente e le persone che lo occupavano venivano rispettate. Niente era percepito come “proprio” e tutto poteva essere di tutti. Un esempio di rispetto della natura sta nelle fonti pubbliche d’acqua e di cibo: gli alberi che facevano frutto potevano essere utilizzati da tutti i vicini anche se si trovavano vicino alla propria yurt, l’acqua veniva mantenuta pulita e gli animali venivano uccisi separatamente dagli altri. Tradizionalmente, infatti, si crede che uccidere un animale di fronte ai suoi simili possa influenzare negativamente gli animali che assistono all’omicidio, guastandone perfino la carne. Sotto Gengis Khan, addirittura, chiunque osasse inquinare il fiume lavandocisi o lavando i propri vestiti, poteva venire ucciso.

Secondo la credenza tradizionale mongola, lo sciamanesimo, la natura va rispettata e onorata con sacrifici di animali. Lo sciamano era lo strumento attraverso il quale il cielo parlava agli uomini che avevano bisogno di un suggerimento. Nei secoli lo sciamanesimo è stato quasi dimenticato e soppiantato da altre religioni. Quella più famosa è il buddismo, soprattutto al tempo dei mancesi (Qing) in cui il buddismo fu incentivato a tal punto che se una famiglia mongola aveva due figli, il primogenito era obbligatorio a studiare il lamaismo. Questo era stato deciso dai mancesi Qing per evitare che troppi mongoli andassero a riempire le schiere dell’esercito e per mantenerli a bada.

In epoca moderna, essendo ristretti nel sistema del territorio di proprietà come nella maggior parte del mondo, non è più possibile girare di terra in terra come facevano i nomadi di una volta: dal 1982 ognuno può abitare solo sul proprio terreno comprato dal governo cinese. Non è più possibile vagabondare. Secondo Carla, la società moderna ha cambiato alcuni modi di fare dei mongoli che non sono più persone generose come una volta, ma sono sempre più egoisti. Il fatto di dover avere una propria terra, di non poter andare in giro liberamente, di possedere sempre più cose in base a quello che gli altri hanno nella civiltà moderna li ha portati a possedere più oggetti. Nel tempo questo li ha costretti a dover rimanere sempre negli stessi territori per difficoltà di spostarsi con troppe cose e a soffrire di assenza di libertà negli spostamenti. Anticamente trasferirsi con la yurt era facile perché le yurt erano piccole e riusciva a dormirci una famiglia intera. Ogni membro della famiglia non disponeva che di pochi abiti, né ovviamente esistevano oggetti tecnologici, né pannelli solari da trasportare. Era facile spostarsi con poche cose.

Grazie alla libertà insita nella cultura mongola, i mongoli hanno sempre accettato il buono dalle altre culture (cibo, tradizioni, modi di fare ecc.) e non si sono mai sentiti estranei dagli altri popoli che vivevano in Cina, non hanno mai rifiutato le altre culture e le altre persone solo perché diversi da loro, ma anzi sono sempre state persone relativamente socievoli e accoglienti.

Ad oggi i mongoli si dividono i tribù differenti che possono avere abitudini diverse a seconda del luogo in cui vivono. Per esempio i mongoli che vivono nelle foreste sono diversi da quelli che vivono nelle steppe, anche se quelli che vivono nelle steppe sono la maggior parte. Inoltre ci sono 4 tribù che vivono in Russia e altre che vivono in India. Quelli che abitano in Cina possono avere abitudini diverse, ma non si dividono mai in gruppi etnici diversi.

La differenza fra mongoli della Mongolia interna e quelli della Mongolia esterna è che nella prima i mongoli conservano molte più tradizioni, nonostante non abbiano fiducia in sé stessi, perché si sento quasi in terra straniera. I mongoli della Mongolia esterna, sono più orgogliosi perché possiedono un loro paese, ma allo stesso tempo non si sentono di avvicinarsi alla cultura mongola come i mongoli della Cina perché stanno già in un paese mongolo, quindi non sono molto curiosi verso la loro cultura. Ma questa è un’impressione di Carla.

Ad ogni modo in Mongolia Interna si studia principalmente la cultura cinese, anche fra mongoli. L’unica storia mongola che si studia è quella della dinastia Yuan che si risolve in 2 pagine di libro, spesso esagerando la storia e sottolineando come i mongoli abbiano fatto razzie e ucciso chicchessia. In questi libri c’è anche scritto che la Via della seta è stata inventata dai cinesi quando è una cosa riconosciuta che sono stati i nomadi a inventarla, proprio perché si spostavano e avevano i loro interessi commerciali con altri popoli confinanti.

La yurt e il campo mongolo

Originariamente la yurt (la tenda mongola) era fatta di lana, che permetteva alle persone di dormire asciutti durante la notte. Grazie alla sua struttura, la lana permetteva alla superficie della yurt di asciugarsi durante il giorno senza rimanere umida. In epoca moderna la lana è stata sostituita da tessuti diversi o viene prodotta in fabbrica (non è più battuta a mano). Tradizionalmente i mongoli fanno tutto dentro una yurt: dormire e mangiare, probabilmente anche cucinare. Si dormiva per terra su un pavimento di legno che veniva rimosso insieme alla yurt per gli spostamenti. Si dormiva con tutta la famiglia. Solo in epoca moderna nelle yurt vengono usati dei letti, che sono principalmente dedicati ai turisti. La cucina poteva essere interna o esterna alla yurt. Se esterna, era fatta con muri di terra. Il bagno era sempre esterno e consisteva in una buca fatta nel terreno, ben lontana dalla yurt.

Le yurt in cemento che si possono vedere oggi sono fatte per i turisti cinesi, non per i mongoli. Inoltre, i campi “mongoli” con tante yurt sono fatte da cinesi per i cinesi, i quali si spostano spesso in gruppi di almeno 20/30 persone. La maggior parte dei mongoli ha lasciato la vita della yurt per lavorare in città.

Lingua mongola

La lingua mongola non è simile a quella kazakha o uhygura (lingue turcofone), ma il loro alfabeto inventato da un letterato uighuro prendendo spunto dalle lettere uighure, cinesi e arabe. Ha 24 lettere e si scrive dall’alto in basso da sinistra a destra. Ho trovato curioso che i giovani mongoli sanno parlare mongolo mentre i giovani kazaki parlano solo cinese fra di loro. I mongoli di oggi ancora usano il loro alfabeto mongolo, quelli della Mongolia indipendente, usano il cirillico.

Cucina mongola

Si mangia principalmente carne di pecora e vitello. Si beve tanto latte di mucca, soprattutto il tè al latte salato, e si fa il formaggio di mucca. A causa della lunghezza del trattamento del latte di pecora o per pigrizia, non si produce più tanto latte e formaggio di pecora, ma tradizionalmente si faceva. Ora latte, yogurt, formaggi vari vengono tutti dal latte di mucca.

I piatti tradizionali sono stati molto influenzati da culture diverse. Ultimamente anche la società cinese ha influenzato la cucina mongola, perché in passato non c’era molta presenza di verdura mentre ora è facilmente reperibile.

Uno dei piatti tradizionali è la capra, patate e carote fatte arrostire sulle pietre dentro una pentola. Il latte di cavallo è ancora prodotto e bevuto come vino (tipo kazakhi) ma non tutte le famiglie lo producono. Per cui spesso ogni famiglia si specializza sulla produzione di latte di qualche animale come pecora, mucca o cavallo. Il maiale si può mangiare ma non è una delle carni che mangiano spesso.

 

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Silvia

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