Filippine – Bohol

Le Filippine sono un grande complesso di isole tutte diverse fra loro. Bohol è famosa per le sue “Colline di cioccolato”, Negros per la sua sabbia scura, Palawan per le sue spiagge da sogno…ognuna di queste isole ha la sua particolare caratteristica.

Io ho vissuto un mese a Panglao, un’isola attaccata all’isola di Bohol, vicino all’aeroporto di Tagbilaran. Devo ammettere che non sono arrivata nel periodo migliore per visitare le Filippine (sono arrivata nel periodo delle piogge), ma togliendo il maltempo (del tutto fattibile, visto che fa sempre caldo e le piogge di solito durano poco), devo dire che almeno Bohol mi ha un po’ delusa.

Se cercate spiagge da sogno ovunque  ponete lo sguardo non venite qui. E’ un posto magnifico per quanto riguarda il verde e la natura. Troverete mucche, capre, maiali e galli ovunque (maledetti galli che ti svegliano alle 4 del mattino!), e anche cani e gatti.

Ci sono risaie, piante di ogni genere, cascate, grotte..ma le spiagge e, spesso, il colore dell’acqua non sono i migliori delle Filippine.

In compenso, però è molto famosa per fare scuba diving. A sud di Panglao potrete notare i delfini, nella vicina e piccolissima isola di Balicasag potrete osservare le tartarughe marine (anche solo facendo snorkeling). Sempre qui vicino passano dei grandissimi squali-balena che si nutrono di plancton (o roba simile). Per tutte le coste di Bohol potrete fare diving in un bellissimo fondale pieno di coralli e pesci di ogni colore e tipo.

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Le lingue:

Parlando con i ragazzi dell’ostello ho saputo che “il” filippino non esiste. Nelle Filippine, infatti, in base a ciò che mi è stato detto, esistono differenti lingue totalmente diverse fra loro. Due filippini di isole diverse potrebbero non capirsi affatto fra di loro. Quindi come fare? Ma con l’inglese, ovviamente! La maggior parte dei filippini parla un buon inglese, meglio della stramaggioranza degli italiani, che usano sia con gli stranieri, sia con filippini che parlano lingue diverse.

Avendo subìto l’invasione di molti popoli europei e asiatici, inoltre, anche le loro lingue risentono di alcuni inglesismi o spagnolismi. Ecco che a Bohol un “Come stai?” si dirà “Cumu sta?”. Inoltre ho trovato molto divertente che quando due filippini si parlano, ogni qualche parola in lingua natia ne esce fuori una in inglese, per cui spesso si riesce anche a capire il senso del discorso!

 

La cultura:

Con mio grandissimo rammarico, ho scoperto attraverso gli abitanto del luogo, che della cultura filippina è rimasto ben poco. Vuoi per le invasioni, vuoi per il turismo ecc. Fatto sta che della cultura filippina rimangono poche tracce, spesso solo nei musei.

Anche gli eventi culturali sono pochi e spesso ruotano attorno a qualcosa di sacro: la festa di una santa, una processione religiosa ecc. Ma assistendo ad uno di questi eventi sono rimasta molto colpita da come queste manifestazioni possano essere molto vivaci e colorate, con ragazzi che suonano tamburi e ballano con vestiti esageratamente colorati.

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La gente:

In Italia siamo pieni di filippini, arrivati già 30, 40 o anche più anni fa. Li vediamo spesso nelle chiese e li conosciamo come persone tranquille che fanno lavori semplici.

Posso dire che i filippini che vivono nelle filippine sono esattamente come me li aspettavo. Sono effettivamente molto credenti e, diversamente che da altre popolazioni dell’Asia (del nord, paesi di culture simili a quella cinese, per essere più specifici), sono persone generalmente più aperte e solari che amano i ritmi tranquilli di una vita semplice.

Sono più aperti sia perché riescono a iniziare un discorso senza vergognarsi di parlare ad uno straniero, sia perché amano parlare anche dei fatti personali senza troppi giri di parole, sia perché riescono ad esprimere le loro opinioni in modo più diretto e spesso umoristico. Hanno anche un’espressività maggiore rispetto a cinesi, giapponesi o coreani.

Sono molto spesso sorridenti, amano scherzare, cantare e ritrovarsi insieme per mangiare e parlare.

Purtroppo vivono spesso in zone ancora abbastanza sottosviluppate, ma è forse in questo che sta la loro forza. Non sembrano persone generalmente depresse, ma accettano ciò che la vita gli riserva.

Ho una visione veramente positiva di questo popolo, nonostante abbia vissuto solo in un luogo per un mese, ma ho avuto occasione di parlare con diversi di loro e mi hanno sempre dato una buona impressione.

Certo, c’è da dire che nei luoghi turistici sono sempre più abituati a parlare con gli stranieri (e anche ad alzare un po’ troppo i prezzi), ma anche nei luoghi meno turistici generalmente sono delle persone ospitali e sorridenti.

Una cosa che mi ha un po’ disgustata, però, è il fatto di vedere tante ventenni con occidentali che potrebbero essere tranquillamente i loro padri o nonni. Ma questo è abbastanza comune in paesi non molto sviluppati, dove la gente cerca di scappare da una dura realtà economica.

 

Il cibo:

Come la stramaggioranza dei paesi Asiatici, anche nelle Filippine si fa un abbondante uso di riso. Cosa inaspettata, anche loro come i cinesi amano accompagnare una palla di riso scotto a carne o contorni vari, spesso anche spaghetti di soia.

Generalmente l’uso della salsa di soia o di salse in generale mi sembra molto limitato, quindi il modo di cucinare sembra più naturale rispetto a quello dei cinesi che amano aggiungere spezie e peperoncino. E’ raro incappare in cibi piccanti o fritti. Direi che vanno spesso per bollito, stufato e saltato.

L’uso del cocco in cucina è limitato rispetto alla Thailandia, nonostante ne siano pieni anche loro.

Generalmente parlando, direi che hanno una cucina semplice ma buona, adattabile a tutti, vegetariani e non.

 

Cose che vi potrebbero dar fastidio:

Nelle zone turistiche, come spesso accade in tutto il mondo, la gente tenderà a guardarvi come dei soldi ambulanti e a cercare di litigarvisi. Fateci l’abitudine, insieme al fatto che tenderanno a farvi un prezzo maggiore di quello che dovrebbe essere. Potete provare a contrattare, ma almeno a Panglao i filippini non mi sono sembrati proprio inclini alla contrattazione, come invece è molto comune in Cina.

I galli. Ho già accennato al fatto che i galli potrebbero svegliarvi alle 4 del mattino. Ma fin qui niente di strano mi direte. Se non che in molte zone delle Filippine, soprattutto in campagna, pare che ci sia ancora l’usanza di fare il combattimento di questi poveri galli, che vengono allevati a decine tutti insieme. Risultato: se incappate nelle vicinanze di questi allevamenti potete stare certi che dalle 3 alle 6 del mattino, i galli inizieranno a cantare ininterrottamente. Nell’isola di Siquijor non ho dormito decentemente per 5 notti, anche con i tappi!

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