Kashgar, la perla del Xinjiang

Si dice che se non visiti Kashgar (pronunciato “kashkar”) è come se non avessi mai visitato il Xinjiang, e credetemi che non è solo un detto.

E’ vero, ogni città uyghura ha le sue caratteristiche, i suoi quartieri uyghuri, i suoi mercati tradizionali ecc., ma credetemi quando dico che Kashgar riesce ad essere un agglomerato di tutte queste città in una sola.  Metto subito in chiaro che qui non intendo dire che a Kashgar troverete tutte le caratteristiche uniche di Turpan, di Ili, di Kuqa ecc., poiché questa città mantiene delle proprie peculiarità architettoniche e paesaggistiche. Sto cercando di dire che Kashgar è la Marrakesh del Xinjiang, il Colosseo per chi va a Roma…è ciò che uno si aspetta di trovare nel Xinjiang quando decide di visitarlo.

Infatti Kashgar è la città uyghura che più mantiene uno stretto contatto con la vita tradizionale delle minoranze etniche turcofone, le minoranze originarie di queste zone. Qui troverete la più grande città antica uyghura di tutto il Xinjiang, una moschea visitabile, un grandissimo mercato di prodotti tipici uyghuri ed un’atmosfera che vi farà sentire fuori dalla Cina. Ad un’oretta di macchina è anche possibile visitare il deserto del Taklamakan (presto un articolo su questo).

Non nascondo che uno dei motivi per cui Kashgar è la città che mi è piaciuta di più insieme a Turpan (anche se Turpan è più moderna) è proprio per la sua capacità di farti sentire all’estero, in un luogo che non ha a che fare con il popolo cinese han (tenetelo a mente se, come me, vivete in Cina da parecchi anni e siete curiosi di esplorare cose nuove in Cina).

Naturalmente sono diverse le cose che vi ricorderanno di stare ancora in Cina, ad iniziare dalle scritte cinesi (accanto a quelle arabe) su negozi e ristoranti e dall’enorme Mao Zedong di Piazza del Popolo, alle guardie che sorvegliano ogni luogo pubblico e alle pattuglie che vi chiedono il documento di identità (mettete in conto che se come la sottoscritta sembrate una locale, verrete monitorati perché potenziali terroristi). Insomma, se ci deve essere il risvolto della medaglia, questo è proprio l’eccessivo controllo del governo in ogni spazio che visiterete, anche in assenza di guardie (mi riferisco a telecamere e spie).

Questo comporta una maggiore “freddezza” della gente locale nell’avvicinarsi a voi. Infatti le persone del luogo vi ricorderanno automaticamente che per loro non è possibile (o almeno consigliabile) aggiungervi fra i contatti di WeChat e nemmeno fra i contatti telefonici o verranno acciuffate e interrogate (nel migliore dei casi). Ad ogni modo non abbiate paura, se siete a Kashgar con l’intenzione di visitarla e non di estrapolare notizie alla gente del posto (cosa che succederà comunque se vi sentiranno “vicini” e si sentiranno al sicuro), non verrete disturbati dai poliziotti, se non per controlli di routine quando entrerete in mercati, supermercati ecc.

Ma iniziamo a vedere cosa visitare:

1. La città antica (喀什市古城)

Vi consiglio di prendere Kashgar non tanto come una meta da visitare, quanto come una meta da vivere. Ho abitato nel vialone che divide parte est ed ovest della città antica (Jiefang beilu, 解放碑路) per un paio di settimane, e nonostante le temperature rigide e l’impossibilità di godersi appieno la città per motivi climatici, devo dire che mi sono sentita un po’ come tornata a casa durante le feste di Natale, ovvero in un posto in cui passeggiare fra vecchi vicoli nel tempo libero, fare una chiacchierata, prendere un tè o curiosare fra le bancarelle. L’ingresso alla città è gratuito e l’unica cosa che bisogna fare alle entrate è mostrare il proprio passaporto. Se siete turisti europei non vi faranno domande, non vi faranno passare per i controlli delle borse e dell’intero corpo…niente di niente. Mostrate il vostro passaporto ed entrate. Una cosa che ho imparato dopo almeno una settimana, viste le mie sembianze “uyghureggianti”. Ma di questo vi parlerò più avanti in un altro articolo (sicurezza a Kashgar e documenti per il deserto/altipiano del Pamir). Dividendo la città antica in parte est ed ovest, vediamo cosa offre ognuna di queste parti.

Zona ovest

E’ la metà in cui si trova la Moschea di Id Kah (yitiga qingzhensi, 艾提尕清真寺), la moschea più grande del Xinjiang (punto 1 sulla cartina più sotto). La moschea di per sé non mi è piaciuta poiché ha un giardino molto grande, ma la sala da cui parla l’Imam è molto piccola e svuotata di ogni simbolo/scritta che ricordi di stare in una moschea. La visita può durare senza esagerare 5 minuti, 10 se proprio vi piacciono il giardino e il portico. Il biglietto costa 22 yuan.

Entrate nella città antica dall’entrata accanto alla moschea (punto 2) e potrete iniziare a capire cosa intendevo dire per “trovarsi all’estero”. Case in terra battuta, portici in legno colorato, tappeti appesi, bancarelle di frutta secca e miele, sono le prime cose che vi accoglieranno in questa nuova dimensione. Da questa entrata, evitate di perdervi fra vicoletti e andate sempre dritti se volete gustarvi un momento di pace in uno dei luoghi più tipici di tutto il Xinjiang: la sala da tè, o “teieria” (punto 3). Con una ventina di yuan (fino ad 80) potrete godervi un tè caldo e una ciambella di nan (pane uyghuro) offerto dalla casa seduti a gambe incrociate su una piattaforma coperta di tappeti e cuscini sulla quale non si può salire con le scarpe.

Si trova all’incrocio fra il triplo incrocio fra Via Wusitang Boyi (吾斯唐博依路), nel punto che vi segnalo nella cartina qui sotto (punto 3). Se dopo il tè avete ancora fame siete nel posto giusto. Tornate appena sui vostri passi e fate una passeggiata sull’altra traversa di Wusitang Boyi road (punto 4) che si immette su Via Caibazha (菜巴扎路). Appena svoltato l’angolo della sala da tè vedrete due ragazzi preparare i gustosi samsa (fagottini arrosto ripieni di carne), ed appena dopo (punto 5), vicino all’uscita sud (proprio su Via Caibazha), una serie di stand che fanno roba da mangiare come involtini di carne spolverati di zucchero (poreshka), pane, ecc. Notate anche che fra la teieria e l’uscita di Via Caibazha su Jiefang beilu ci sono parecchi negozi di artigianato quali negozi di strumenti uyghuri fatti a mano e negozi di utensili in rame, tutti battuti a mano. Una teiera in rame fatta a mano viene dai 400 yuan ai migliaia di yuan, a seconda della complicatezza dei ghirigori e dalla grandezza. Io sono andata per una vecchia teiera degli anni ’70 che mi è costata sui 180 yuan. Non è utilizzabile (anche se il venditore mi ha detto di sì), ma è un bellissimo oggetto decorativo.

kashghar ovest

Prendetevi tutto il tempo per esplorare altri anfratti nascosti di questa metà della città vecchia. Nel frattempo, se vi va, date un’occhiata a ciò che potete vedere nella zona ovest di Kashgar nel video qui sotto.

Zona est

E’ la metà dove si trovano la maggioranza delle bancarelle e la famosa entrata principale ad arco. Entriamo in questa metà dal vialone che separa parte est ed ovest, ovvero da Via Jiefang bei (解放北路) all’altezza della moschea Id Kah. L’entrata è a Via Ouer daxike (偶尔大达希克路, punto 1 della cartina) e sarà visibile grazie alla postazione dell’esercito che scannerizza tutti gli uyghuri all’entrata (se siete cinesi han/stranieri potrete entrare direttamente, – ah, la fortuna di non appartenere ad una minoranza etnica!).

Appena entrati verrete accolti da bancarelle per lo più di cibarie che mettono in mostra l’abbondanza di questa terra, nonostante sia praticamente tutta desertica. Frutta secca di ogni tipo (come mandorle, noci e la tipica uvetta passa xinjiangese), formaggio uyghuro, pane di ogni forma (nan), frutta fresca, e se capitate d’inverno come me potrete provare dell’ottimo succo di melograno spremuto a mano (una bottiglia 15 yuan, è incredibilmente puro), ma anche del torrone ed altri dolci fatti con frutta secca. Notate che attorno a queste bancarelle non solo troverete i soliti ristoranti uyghuri (più avanti ve ne consiglio uno anche qui), ma anche un angolo di stand particolarmente vivo la sera (ma aperto anche di giorno) che ripropone tutti i piatti più tipici della tradizione uyghura: tortellini (di carne o verdura, qoqura), un “trionfo” di interiora e riso (opka hisip), carne di pecora bollita, involtini di carne fritti, ecc. Trovate questi stand del cibo forniti di tavolo appena dopo la seconda traversa a destra, punto 2 sulla cartina. Per un resoconto più chiaro sul cibo uyghuro guardate questo articolo. Godetevi una passeggiata fra i vicoli di questa metà della città vecchia con sembianze da “presepe”, sia seguendo il viale principale di via Ouer daxike, sia girando fra le stradine secondarie. Sicuramente prima o poi andrete verso l’uscita est (punto 3), quella più conosciuta perchè quella più “sontuosa”. Notate anche che verso questa uscita ci sono disparati negozi di artigianato di oggetti in metallo e terracotta nei quali potrete osservare gli artigiani al lavoro (punto 4).

Inoltre, se sarete abbastanza abili, troverete l’entrata per un patio (solitamente aperto al pubblico solo in alta stagione, d’estate) che mantiene ancora le caratteristiche di una vecchia casa uyghura, con colonne in legno colorato (punto 5). Verso l’uscita, cercate anche di notare delle scalinate (punto 6) che portano verso l’alto e prendetele per scoprire vicoletti più arroccati che si affacciano sul piccolo strapiombo della città vecchia (punto 7). Ricordate che di fronte all’uscita est (punto 8), ogni mattina alle 10, si tiene un piccolo spettacolo di balli che dura circa 10 minuti.

Personalmente non mi è piaciuto perchè mi è sembrato molto artificioso e poco trasportato (non giudico i ballerini, né le loro abilità piuttosto buone, ma piuttosto chi gestisce lo spettacolo), ma ci farei un salto per avere almeno un’idea di cosa siano le danze uyghure e anche per assistere allo spettacolo di turisti cinesi che si azzuffano per accaparrarsi la posizione migliore. La sera, invece, sempre da questa uscita potete facilmente raggiungere un edificio dedicato alle pietanze uyghure e non solo, chiamato Tasty food plaza (punto 9, vedi più sotto per info dettagliate).

kashghar est

2. al di fuori della città antica

  •  il mercato

Fra le maggiori attrazioni di Kashgar c’è sicuramente questo enorme mercato. Poco più in là dall’uscita est della città antica, superato il fiume a Via Zhongxiyashichang (中西亚市场路) ecco che troviamo il Gran Bazaar (大巴扎) di Kashgar, ovvero il luogo dove tutti i vostri desideri prendono vita. E’ un mercato coperto che ospita negozi che vendono frutta secca, tè, oggetti di uso quotidiano, vestiti per tutte le occasioni (anche quelli tradizionali uyghuri), oggetti in ceramica e metallo (teiere, piatti, vasi…), oggetti in legno e chi più ne ha più ne metta. Cercate di seguire le indicazioni e di non cambiare troppo strada se non volete perdervi! Qui ho comprato un cappello uyghuro (doppa) da donna per 30 yuan (solo perchè in inverno costano di meno) ed un vestito tradizionale per 50 yuan. I prezzi sono abbastanza modici, ma state attenti fra prodotti fatti a mano e prodotti fatti in fabbrica!

  • il museo:

Il museo di Kashgar (喀什地区博物馆) si trova a via Tawuguzi 16 (塔吾古孜路16), poco più in là del gran Bazaar. La parte interessante del museo è principalmente quella del piano terra, in cui si mostrano i vari aspetti della cultura uyghura e tajika: vari tipi di cibo, strumenti musicali, usanze durante il matrimonio ecc. Al primo piano c’è una ricostruzione abbastanza noiosa dei siti archeologici circostanti ed una mummia malandata. Andrei a farci un salto almeno per informarmi sulle cose spiegate al piano terra in circa 15/30 minuti.

Ecco la mia visita al museo:

  • la fiera del cibo e dello spettacolo:

Dall’uscita est dell’antica città, attraversate la strada, fate 50 metri a sinistra (a via Tuman, 吐曼路) ed entrate nel Tasty food Plaza (美食广场). Qui, fra i vari piatti più tipici, troverete anche uova cotte alla brace, dolci e cibo da altre parti della Cina.

Inoltre, sotto prenotazione, è possibile assistere ad uno spettacolo gratis (si prenota il tavolo e si ordina da mangiare) dal gusto “squisitamente” comunista e volutamente han. Dei ragazzi uyghuri, vengono impiegati (non uso questo termine a caso) per recitare le classiche rappresentazioni della lotta di classe comunista in Cina, con divise e canti patriottici annessi. Non nascondo che ho quasi avuto un rigurgito. Ma farò parlare un video che posterò appena possibile in mia vece. Oltre a questa rappresentazione romantica del comunismo cinese ai tempi di Mao Zedong, avrete la possibilità di sentire delle tipiche musiche classiche cinesi han suonate con strumenti uyghuri e di assistere a danze tipiche della minoranza han, sempre ballate dagli uyghuri. Credo di non essere stata l’unica ad aver pensato di assistere ad un vero e proprio tentativo (mal riuscito) di mischiare cultura cinese han e cultura uyghura (se non di far vedere quanto sono brave le marionette uyghure quando sono “ben educate”), perchè alla fine di queste rappresentazioni sono state due o tre le persone ad applaudire in un pubblico di almeno 60 persone. Credo che, se non per poco rispetto del partito comunista, la gente (han e uyghuri) si sia sentita un po’ presa per i fondelli, visto che nella “Marrakesh xinjiangese” ci si aspetta di assistere ad uno spettacolo della cultura locale, e non ad un teatrino patetico messo in piedi da un probabile impiegato in un “centro rieducativo” per uyghuri cattivi. Fortunatamente dentro lo spettacolo c’era un pezzo comico ballato ed una breve commedia, in cui i ragazzi hanno mostrato buone capacità recitative e di movimento che ci hanno strappato qualche risata. Di un’ora di spettacolo l’unico pezzo veramente uyghuro è stato alla fine. Inutile dire che, alla fine dei conti, mi sono alzata delusa e anche abbastanza disgustata. Neanche il cibo è stato sufficientemente buono, forse a causa della mole di clienti.

Se avete tempo, però, fateci comunque un salto per rendervi conto dei vari piatti disponibili. In fin dei conti l’ingresso è gratuito (portate un passaporto però). Lo spettacolo si tiene alle 9 di sera.

  • piazza del popolo:

Siete stanchi di tutta questa cultura “turcheggiante”? Volete prendervi una pausa e poter tornare in Cina per almeno 5 minuti? Non preoccupatevi, ho il posto giusto anche per voi nostalgici. A Piazza del popolo (人民广场), infatti, potrete ammirare in tutta la sua maestosità, una statua gigantesca di Mao Zedong attorniata da diverse bandiere cinesi. La piazza è in marmoreo, rassicurante stile comunista per ricordare che, alla fine, il partito ti è sempre vicino.

Per sapere dove andare a mangiare e per conoscere le altre mete turistiche vicino a Kashgar seguono altri articoli a breve.

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