Kuqa, una vera sorpresa

Kuqa (in cinese kuche, 库车), altra città che si trova sulla Via della seta, ha una storia di circa 2500 anni ed è una delle zone nelle quali è più facile imbattersi in cave buddiste antichissime, fra le prime mai scavate in tutta la Cina.

La città in sé non è molto bella, ma mantiene ancora l’antico quartiere uyghuro e soprattutto una moschea accessibile ai turisti (cosa evidentemente più unica che rara in Cina). Oltre a posti di natura culturale, è anche possibile visitare diversi paesaggi fantastici e, naturalmente, mangiare dell’ottimo cibo locale. Kuqa è infatti conosciuta per il suo pane uyghuro, non solo per le sue dimensioni poco comuni (arriva ad un diametro di 60 cm), ma anche per la competizione di pane nan che avviene qui ogni anno.

Sono rimasta qui per una settimana e non nascondo che dopo Turpan e Kashgar è stata una delle mie mete preferite per il connubio di storia, paesaggi e cibo. Come dicevo prima, a Kuqa non c’è da annoiarsi.

Vediamo quali sono le mete più ambite di questa zona:

1) il Canyon Misterioso di Tianshan (tianshan shenmi daxiagu, 天山神秘大峡谷): un canyon meraviglioso nel bel mezzo di paesaggi dall’aria “marziana”. E’ stato sicuramente uno dei più bei posti che io abbia mai visto nel Xinjiang, grazie anche al fatto che d’inverno l’afflusso di persone è praticamente vicino allo 0 (in tre ore di visita ho incontrato 4 persone). Il canyon si trova a qualche centinaio di km a nord di Kuqa ed è costituito di pareti rocciose rosso fuoco dalle forme rotondeggianti che tendono ad incontrarsi come un abbraccio verso la cima. Ottimo per foto su Instagram.

La visita può prendere dai 40 minuti se andate velocemente, alle 2/3 ore se vi fermate a fare foto e video come la sottoscritta. Notate che è una zona fresca, quindi d’inverno farà più freddo che in città. Oltre al canyon, il cui ingresso costa circa 45 yuan (nel 2018), durante la strada che vi porterà lì potrete ammirare un paesaggio davvero singolare, con montarozzi dagli strati colorati (金字塔自然旅游区) e “colline appuntite” degne di un film americano sui mondi extraterrestri. Durante la strada ho avuto anche la fortuna di vedere delle antilopi locali. Il canyon è raggiungibile solo tramite taxi (il costo è sui 450 yuan andata e ritorno) e ci vuole circa un’ora e mezza per arrivarci.

2) Il quartiere uyghuro (laochengqu, 库车老城区): Kuqa è famosa per il suo quartiere uyghuro rimasto “intatto” almeno in parte. Si trova a via Huimin (huiminjie, 回民街) e la caratteristica di questo quartiere, diversa da ogni altro quartiere mai visto nel Xinjiang, è il tipo di porticati in legno colorato in stile mediorientale.

Vale la pena farsi una passeggiata qui, mangiare qualcosa di locale e addentrarsi verso il cuore del quartiere dove è nascosta la seconda moschea più grande del Xinjiang (forse anche della Cina), la moschea Kuche Dasi (库车大寺). La moschea ha circa 500 anni di storia, ma è stata restaurata più volte a causa di incendi e terremoti. Nonostante ciò, potrete osservare uno stile al 100% uyghuro, con colonne di legno tipiche di questa cultura. L’entrata costa 15 yuan. 

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3) Nei pressi del quartiere uyghuro c’è anche la residenza del re di Kuqa, il Kuche wangfu (库车王府). Sinceramente è stato il posto che mi è piaciuto di meno a Kuqa e probabilmente anche di tutti i posti visitati nel viaggio di sei mesi nel nord della Cina. Quindi farò parlare il video qui sotto per me stessa. L’entrata è di 55 yuan.

4) La fabbrica dei nan (danangcheng, 大馕城): Fra i simboli della cultura uyghura c’è sicuramente da ricordare il pane “nan”, cotto in grandi forni a forma di botte sulle pareti dei quali viene attaccato e cotto il pane uyghuro. Luogo della competizione annuale dei nan di Kuqa, include una sorta di museo in cui si spiega la lavorazione, la cultura e le usanze legate al pane uyghuro.

Dopo la visita si può comprare il nan per circa 8 yuan al pezzo. L’entrata è di 20 yuan e il giro turistico è solo in cinese. Di più nel video seguente:

5) Fra i posti famosi di Kuqa in cui non sono andata vanno assolutamente ricordate le cave buddhiste di Kizil (克孜尔佛窟) scavate tutte e 349 sulla parete di un dirupo roccioso e risalenti al III secolo d.C. Sono le prime grandi cave buddiste mai realizzate in Cina e mantengono ancora dei dipinti sacri. Si trovano sulla strada per andare al Canyon di Tianshan di cui ho già parlato più sopra. Altre cave buddiste sono le grotte di Simsim (senmusaimu shiku, 森姆塞姆石窟) nelle quali pare non sia permesso fare foto, ma che contengono ancora numerosi affreschi del IV secolo in ottime condizioni. Infine, fra le altre varie cave buddiste che non vi riporto, ricordo le cave di Kuntula (Kumutula qianfodong, 库木吐拉千佛洞).

Altri resti antichi intorno a Kuqa sono l’antica città di Qiuci (Qiuci gucheng yizhi, 龟兹古城遗址) ovvero la vera e propria “Kuqa antica”, le rovine buddhiste di Subash (Subashi fosi yizhi, 苏巴什佛寺遗址), la torre di Kizilgaha (克孜尔尕哈塔). Ma se fossi in voi verrei a vedere queste rovine solo per godere dei paesaggi circostanti senza aspettarmi niente di sensazionale, visto che per la maggior parte delle volte c’è poco e niente da vedere in termini di reperti (più che altro muri vecchi e consumati).

Se volete fare una gita più lunga, invece, consiglio la riserva dei pioppi del Tarim (talimuhu yanglin, 塔里木胡杨林) di cui ho parlato già nell’articolo su Korla. Dove mangiare: oltre ad assaggiare il cibo locale nel quartiere uyghuro o il nan della fabbrica di nan di Kuqa, vi consiglio di fare un salto da Zapar (Zapaer, 再帕尔), ristorante uyghuro che ha piatti anche kazaki e nel quale potrete godere di arredi in stile xinjiangese pomposo. Si trova a questo indirizzo: 天山西路龟兹园小区93名(美食热门榜)

Cosa ne pensate di questi posti?

Quali fra questi visitereste?

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