Storia contemporanea dal maoismo in poi

L’EPOCA MAOISTA:

l’epoca post-bellica
(
19461949), si sviluppò
nell’arco di tempo che va dalla capitolazione del
Giappone alla fondazione
della
Repubblica Popolare. In
questo periodo il partito provvide al perfezionamento delle istituzioni che
avrebbero amministrato il paese. Nel
1946 riprese la guerra
civile, e forze comuniste si assestarono nel nord del paese, mentre quelle
nazionaliste arretrarono verso sud. La debolezza dell’esercito nazionalista si
dimostrò nell’avanzata quasi incontrastata degli avversari che costrinse infine
Chiang
Kai-shek
a rifugiarsi con le sue
ultime truppe sull’isola di
Taiwan (luglio 1949). Il primo
ottobre
del 1949 avvenne la
fondazione della
Repubblica Popolare Cinese ad opera del Partito
comunista
. I comunisti, che non
mancarono mai di fare ampio ricorso ai mezzi politici per sostenere l’azione
militare, promossero diverse riforme nelle zone sotto il loro controllo anche
durante i periodi di
guerra
civile
. Come si è precedentemente
detto, il partito aveva provveduto già da un ventennio alla compilazione di una
legislazione adatta allo stato che si approntava a governare. La fondazione
della Repubblica Popolare Cinese pose le basi per l’instaurazione di un sistema
politico socialista e diede vita ad una nuova era nella storia della
legislazione cinese. Per concludere il processo di costruzione della base
giuridica del futuro governo, pochi mesi prima dell’instaurazione della
Repubblica Popolare, il
comitato
centrale
del Partito Comunista Cinese
abolì tutta la legislazione nazionalista definita “lo strumento volto a
proteggere il potere reazionario dei latifondisti, dei compradores, dei
burocrati e dei borghesi e l’arma con la quale opprimere e vessare le masse
popolari”. Nel
1950 furono introdotte
una serie di riforme, fra cui quella agraria (ripartizione delle terre) e fu
divulgata anche nelle campagne quella sul matrimonio (divorzio e libertà della
donna) introdotta negli anni ’30 dal Guomindang. Circa 5.000 missionari
cristiani furono espulsi e nel periodo di terrore della riforma agraria
(1950-1952) furono sterminati milioni di contadini e proprietari terrieri. Nelle
campagne dei Tre
contro
(Sanfan) e Cinque
contro
(Wufan) l’obiettivo fu costituito dalla “corruzione”
degli industriali e dei capitalisti cinesi, cosa che costituì un pretesto per la
nazionalizzazione di numerose imprese. Il primo
piano
quinquennale
(19531957, attuato a partire
dal
1955) denotò una forte
impronta sovietica nel privilegiare l’
industria pesante a
scapito della tradizionale risorsa economica cinese, l’
agricoltura. Nel
1956 col discorso Sui dieci grandi
rapporti
,
Mao
Zedong
volle esporre la nuova visione
socialista dei rapporti sociali, lanciando contemporaneamente la campagna dei
Cento
fiori
. Quest’ultimo movimento era aperto agli intellettuali,
che furono incoraggiati a partecipare al dibattito sull’evoluzione dello stato
socialista; ben presto però questi iniziarono a criticare aspramente il governo,
per cui si rese necessaria una campagna correttiva denominata Campagna contro la
destra
in cui mezzo milione di funzionari e intellettuali
furono destituiti o mandati ai
lavori
forzati
. Pur essendo stato predisposto
un secondo piano quinquennale, esso perse importanza di fronte al grande balzo in
avanti
(
19581960), nel quale si
avvertì un significativo distacco dalla linea dell’
Unione
Sovietica
: venne avviata la collettivizzazione delle
terre ed incoraggiato ogni sforzo per la produzione di materiali industriali
come l’
acciaio. Il Grande balzo
in avanti ebbe esiti fallimentari, causando una carestia nella quale si stima
siano morte decine di milioni di persone. Nel
1959, in seguito alla
repressione della rivolta di
Lhasa, il Dalai
Lama
fuggì in esilio in India, ove costituì il
Governo
tibetano in esilio
. Quello stesso anno
il maresciallo
Peng
Dehuai
criticò Mao Zedong definendo il
Grande Balzo “espressione di un fanatismo piccolo borghese”, e venne destituito
immediatamente dopo. Come reazione la destra del Partito, nella persona del
sindaco di Pechino
Peng
Zhen
e del suo vice, lo scrittore
Wu
Han
, iniziarono a diffondere ed a
rappresentare il dramma teatrale La destituzione di Hai Rui. Questo si
rifaceva all’episodio storico dell’ingiusta destituzione dell’integerrimo
funzionario imperiale Hai Rui, celandosi dietro la figura di costui quella dello
stesso
Peng
Dehuai
. Nel 1962 vi fu la breve
guerra di frontiera Cino-indiana, che si concluse a favore della Cina. Negli
anni successivi si assistette ad una radicalizzazione della lotta tra la destra
e la sinistra del partito, quest’ultima sotto la guida di
Mao
Zedong
e Lin
Biao
, che si proponevano una maggiore
politicizzazione della società. Fu creato a questo scopo il movimento di educazione
socialista
, che trovò però scarso consenso; la destra cercò
infatti di delimitare questo movimento in ambito puramente intellettuale e
culturale (tesi di
febbraio
), ed ebbe così inizio la rivoluzione
culturale
(
19651969). La sinistra
istituì un “gruppo per la rivoluzione culturale”, presieduto da
Chen
Boda
e guidato dalla cosiddetta
banda
dei quattro
”, e volle coinvolgere gli
studenti delle scuole secondarie, i quali furono invitati a lasciare gli studi
per organizzare ovunque delle sedute di indottrinamento politico e di
distruzione della “vecchia cultura”, culminando in episodi di fanatismo quali la
Comune di
Shanghai
. Il movimento, oltrepassando le intenzioni degli
ideatori ebbe l’effetto di minare seriamente le basi dell’organizzazione
statale, e per estinguerlo si dovette ricorrere alla forza militare. Nel 1971 morì Lin Biao in
un incidente aereo. Nello stesso anno il segretario di stato americano Henry
Kissinger
visitò segretamente la Cina, che pochi mesi dopo venne
ammessa all’ONU occupando
il posto di Taiwan. Nel
1972 seguì la
visita del presidente americano Nixon. Nel 1973 iniziò
un nuovo contrasto tra la sinistra e la destra del partito, prima sotto
l’insegna della campagna contro
Confucio
(ove per Confucio si
intendeva attaccare Zhou Enlai),
che suscitò come risposta da parte di quest’ultimo la critica a Lin Biao,
critica a Confucio
. Nello stesso periodo Deng Xiaoping
ricomparve sulla scena pubblica. Nel 1975 Zhou Enlai
avanzò il piano delle quattro
modernizzazioni
(industria, agricoltura, difesa, scienza).
L’8 gennaio 1976 moriva
Zhou Enlai, e
il 9 settembre
scomparve anche Mao Zedong.
Ad ottobre venne arrestata la “banda dei
quattro
” mediante un’azione di polizia. Nell’aprile era stato
designato Hua Guofeng
come primo ministro, un funzionario che si schierò con l’ala radicale
estromettendo il “moderato” Deng
Xiaoping
, la cui linea trionfò a partire da un paio d’anni dopo.
Nei primi anni ’80
iniziarono le riforme economiche che portarono al ritorno di una limitata
proprietà agricola, alla liberalizzazione di alcuni settori del mercato ed
all’istituzione delle “zone economiche speciali”, sottratte alla legislazione
economica nazionale ed aperte agli investimenti stranieri ed infine alla
revisione del sistema abitativo urbano. Nel 1984 furono
abolite le comuni
popolari
. Nel 1986 la
corrente riformista guidata da Hu Yaobang
lanciò il movimento del doppio
cento
richiamandosi a quello dei cento
fiori
(1956),
secondo cui si proponeva una maggiore separazione tra le funzioni del Partito e
quelle dello Stato. Seguirono manifestazioni studentesche di sostegno a Hu Yaobang.
Quest’ultimo morì il 15 aprile 1989, e nelle
commemorazioni gli studenti invocarono la democrazia. Gli organi di stampa
replicarono che si trattava solo di pochi gruppi di “controrivoluzionari”,
allora gli studenti iniziarono le manifestazioni che continuarono con gli
scioperi della fame e gli applausi a Gorbachëv, in
quel momento in visita ufficiale in Cina e considerato il campione delle riforme
in Unione
Sovietica
. Le proteste culminarono nelle giornate del 16 e 17
maggio 1989 presso
piazza
Tiananmen
a Pechino,
quando l’esercito disperse i manifestanti sparando sulla folla. Probabilmente
l’ordine di aprire il fuoco arrivò dalla stessa dirigenza, preoccupata che il
movimento democratico potesse pregiudicare le riforme economiche. Negli anni ’90
l’economia cinese, con la nuova formula economia socialista di
mercato
(1992) ha
registrato una crescita significativa ed a tratti eccessiva, tanto da rendersi
necessarie talvolta manovre di freno alla stessa. Deng Xiaoping
si ritirò dalla vita politica attiva nel 1992 e morì
il 19 febbraio
1997. Nel
luglio 1997 Hong Kong
ritornò alla Cina, e la seguì Macao nel 1999. Nel
novembre 2002 Hu Jintao
successe a Jiang Zemin
alla segreteria generale del Partito Comunista
Cinese
. Nel 2003 Hu Jintao fu
designato presidente della Repubblica popolare
cinese
. Nel 2007 il parlamento
cinese
ha votato una legge che consente la proprietà
privata
ai suoi cittadini. Un passo storico per una nazione
ufficialmente comunista.

La Grande rivoluzione culturale, nota anche
con l’abbreviazione Rivoluzione culturale (文革).Lanciata nella
Repubblica Popolare Cinese nel 1966 da Mao
Zedong
, già de facto estromesso
dagli incarichi dirigenziali dalla dirigenza del
Partito
Comunista Cinese
, era volta a frenare
l’ondata riformista promossa in seno al partito principalmente da
Deng
Xiaoping
邓小平 e Liu
Shaoqi
刘少奇, per ripristinare
l’applicazione ortodossa del pensiero marxista-leninista. L’epurazione dei
riformisti coinvolse anche l’ex Ministro delle Finanze
Bo
Yibo
薄一波, che fu condannato a dieci anni di carcere. In appoggio a
Mao intervenne
Lin
Biao
林彪, ideatore e curatore della prima edizione del “Libretto
rosso
“, una antologia di citazioni di
Mao inizialmente utilizzato per fare propaganda all’interno dell’
Esercito
di liberazione popolare
. La
Rivoluzione culturale era basata sulla mobilitazione dei giovani,
universitari e non, che non fossero iscritti al partito contro le strutture del
partito comunista stesso. Basi teoriche erano il pensiero di Mao sulle
“contraddizioni in seno al popolo e al Partito” in cui il processo hegeliano di
tesi-antitesi-sintesi non veniva a cessare con la presa del potere da parte dei
comunisti, ma continuava incessantemente per evitare fenomeni di imborghesimento
del partito stesso. Ogni città, provincia, qualsiasi Unità di lavoro fu
investita dalla critica radicale contro gli esponenti di spicco del Partito
comunista. Questi erano costretti a autocritica e alle dimissioni, sovente
seguite da un periodo di rieducazione presso i villaggi contadini più sperduti.
In caso di resistenza da parte delle strutture del partito comunista contro i
giovani rivoluzionari – generalmente chiamati “
Guardie
Rosse
” anche se in effetti erano
tantissimi gruppi autonomi con molti diversi nomi in lotta spesso anche fra
loro, dato che il partito comunista aveva fondato sue proprie organizzazioni
similari ma antagoniste – si ricorreva allo scontro fisico, talora anche armato.
Il periodo di caos che ne seguì si interruppe solo nel
1969, tanto che spesso
per Rivoluzione culturale si intende solo il periodo
19661969. Nel 1969 infatti
le Unità di Lavoro e ogni centro dirigenziale burocratico fu affidato a una
triplice rappresentanza: del Partito comunista, degli attivisti delle “Guardie
rosse” e dell’Esercito di liberazione popolare, che così si trovava nella
posizione di garante della stabilità. Nel
1976 la morte di Mao
permise di chiudere la Grande rivoluzione culturale addossando tutte le
responsabilità alla
Banda
dei quattro
che, pur avendo fatto
parte del movimento, non poteva essere considerata ispiratrice o dirigente della
stessa. In questo modo il Partito comunista cinese fu nuovamente in grado di
avere il controllo delle leve di comando della Repubblica Popolare
Cinese.

Esercito Popolare di Liberazione (Caratteri cinesi semplificati: 中国人民解放军,
Caratteri cinesi tradizionali: 中國人民解放軍,
pinyin: Zhōnggúo Rénmín
Jiěfàng Jūn) è il nome ufficiale delle forze armate della
Repubblica Popolare Cinese. Esso è tuttora l’esercito più numeroso al mondo. Nel 1927Chiang
Kai-shek
, leader del Kuomintang, ruppe
brutalmente l’alleanza con i
comunisti, facendoli
massacrare a decine di migliaia nelle grandi città. Tuttavia parecchi riuscirono
a sfuggire alle esecuzioni sommarie e si riorganizzarono, fondando nello stesso
anno l’Armata Rossa Cinese. Chiang Kai-shek, per sconfiggerla, organizzò
tra il
1930 e il 1934 quattro campagne
di annientamento
, tutte risoltesi con l’insuccesso da parte dell’
Esercito
Rivoluzionario Nazionale
(l’esercito
ufficiale della
Repubblica Cinese). Nel
1934 venne lanciata
allora la quinta campagna di annientamento, in cui oltre 1 milione di
soldati nazionalisti si scontrarono con 180.000 soldati comunisti. Questi ultimi
vennero messi in rotta, ma riuscirono a sfuggire all’annientamento ritirandosi
per 12.000 chilometri tra l’
ottobre1934 e l’ottobre1935, in un’impresa
conosciuta come
Lunga
Marcia
. Alla fine del 1936, per la sempre più
pericolosa avanzata del
Giappone, che aveva già
occupato la
Manciuria senza che il
governo nazionalista, preoccupato di combattere i comunisti, vi si opponesse,
Chiang Kai-shek accettò l’allenza con le forze comuniste. Nel
1945 la seconda
guerra mondiale
si concluse con la
sconfitta del Giappone e la conseguente vittoria della Cina. I contrasti tra i
comunisti e i nazionalisti riemersero e nel
1946 ricominciò la
guerra
civile cinese
. Nello stesso anno
l’Armata Rossa Cinese cambiò nome in Esercito Popolare di Liberazione.
Nel
1949 la guerra civile si
concluse con la sconfitta dei nazionalisti, che si rifugiarono a
Taiwan e fondarono la
Repubblica Cinese,
mettendole lo stesso nome che aveva avuto la Cina fino alla vittoria comunista,
e la vittoria dei comunisti, che il
I
ottobre
1949 proclamarono la
fondazione della
Repubblica Popolare Cinese. Da quel momento l’Esercito Popolare di Liberazione affrontò la
seguenti guerre e scontri armati:

Campagna dei 100 fiori:

Con la locuzione Campagna dei Cento Fiori si
indica una stagione di liberalizzazione della vita culturale, politica,
economica e sociale avviata in
Cina negli anni
Cinquanta. Il termine deriva da una frase pronunciata dal leader comunista
Mao
Zedong
nel 1956: che cento fiori
fioriscano, che cento scuole gareggino
. Promossa ed incoraggiata dai più
influenti dirigenti del
Partito
Comunista Cinese
, la Campagna dei
Cento Fiori venne avviata in concomitanza con la
destalinizzazione che
Nikita
Khruščёv
stava effettuando in
URSS. Probabilmente lo
scopo principale era quello di garantirsi una maggior legittimazione chiamando
tutti i cinesi a partecipare allo sviluppo economico. Per alcuni, questo nuovo
scenario politico fu creato ad arte da
Mao
Zedong
per prendere le distanze dal
comunismo sovietico; per
altri ancora, la Campagna fu un sincero tentativo di rendere più democratica la
Repubblica popolare
cinese
. Attraverso giornalisti, riviste, pamphlet e soprattutto
dazibao
(manifesti murali), intellettuali, studenti e uomini politici (soprattutto
quelli di basso rango gerarchico, ovvero quelli poco noti) espressero il loro
punto di vista sui cruciali cambiamenti che la Cina aveva
compiuto e sulle riforme da effettuare in futuro. Sebbene i “filo-Maoisti”
furono in netta superiorità numerica non mancarono voci contro il governo, sia
provenienti da “destra” (cioè da capitalisti e da sostenitori della Repubblica
di Taiwan), sia
provenienti da “sinistra” (ovvero dai marxisti-leninisti ortodossi che non
volevano nessun cambiamento rispetto all’ideologia principale di Karl Marx, Friedrich
Engels
e Vladimir
Lenin
). Ben presto però, la situazione iniziò a sfuggire di mano,
e le proteste si moltiplicarono e radicalizzarono, coinvolgendo il Partito
stesso e la forma di Stato e legandosi con lo scontento di contadini ed operai.
Mao decise allora di dichiare conclusa l’esperienza della Campagna dei Cento
Fiori (1957). Ebbe
quindi inizio la repressione (la cosiddetta Campagna Antidestra). Ai molti
intellettuali, studenti e politici che avevano aderito all’invito a manifestare
liberamente il proprio pensiero, la fine della campagna riservò un destino
beffardo: infatti, le loro dichiarazioni pubbliche ne facilitarono
l’identificazione e l’arresto o l’invio nei campi di
rieducazione.

P.S. le parti in grigio non sono miei riassunti, sono prese da wikipedia (la prima parte in grigio) e da tuttocina (la seconda parte in grigio) per ovviare alle mancanze testuali su cui però verteva l’esame.

La politica estera:

Pensata all’epoca della guerra civile contro il
Guomindang e della resistenza contro il Giappone, l’APL era concepita
inizialmente come una forza di popolo dotata di una funzione di educazione
politica dei contadini o delle masse e risentiva del modello sovietico.
Inizialmente prese forma come strumento del PC nel quale l’attività dei
commissari politici si affiancava e sovrapponeva a quella degli ufficiali.
Quindi nella prima fase della RPC si assiste ad una subordinazione degli
ufficiali ai commissari politici e nella seconda fase una rivendicazione
all’autonomia militare rispetto alla commissione politica da parte degli stessi
membri dell’APL.

1949: il PC, dopo aver collaborato col Guomindang
per scacciare l’invasione giapponese ha la meglio sul suo alleato e nasce la
RPC. Il successo del PC sul Guomindang è dovuto alla delusione del comportamento
sempre più autoritario ma anche dalla corruzione interna verso chi lo sosteneva
in precedenza (classi medie occidentalizzate e benestanti) ed è dovuto anche
alla moralità del PC unito alla sua ostilità verso i residui di imperialismo. Il
fine principale di Mao nella politica estera è quello di portare Taiwan, Tibet
(rioccupato fra 1950-59) e Mongolia nei confini della RPC. Nel 1950, per porre
fine all’isolamento internazionale cinese la Cina si allea con l’URSS. Questa
alleanza porta al riconoscimento della Repubblica Popolare Mongola nel 1952.
L’alleanza con l’URSS mira principalmente a sconfiggere le forze americane
stazionate nello stretto di Taiwan dopo l’invasione della Corea del Sud per
paura che queste potessero aiutare il Guomindang. Le buone relazioni cinesi
stabilite con l’India ad inizio anni ’50 non durano molto a causa della rivalità
di due grandi paesi che perseguono entrambi il primato in Asia. La Cina si
preoccupa per le strette relazioni fra India ed Unione Sovietica. L’interesse
indiano per il Tibet è altro argomento di attrito e con la ribellione tibetana
del ’59 peggiora la situazione. La politica di assimilazione e repressione
praticata dalla Cina sul Tibet non piace ai tibetani e al Dalai Lama che cercano
rifugio nella vicina India. A questo si aggiunge la contestazione di alcuni
limiti di frontiera fra India e Cina stabiliti in epoca coloniale: vengono
fissati e proclamati i 5 principi sulla coesistenza pacifica fra i due paesi
(rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità, non aggressione, non
ingerenza negli affari interni, eguaglianza e vantaggi, coesistenza pacifica).
Anche se la dottrina maoista enfatizzava la lotta contro il capitalismo, veniva
accettata una cooperazione fra paesi che lottavano contro la dominazione
coloniale ed una certa apertura con paesi occidentali che non fossero gli USA.

***

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Da tuttocina.it:

Repubblica popolare cinese:
CRONOLOGIA (1949-82)

1949 Mao Zedong proclama la
fondazione della Repubblica Popolare Cinese dalla Piazza Tian’anmen, a Beijing
(1° ottobre). Jiang Jieshi si rifugia nell’isola di Taiwan. Gli Americani
affermano di riconoscere il governo nazionalista come il legittimo governo
cinese (agosto). Mao Zedong si reca a Mosca per incontrarsi con Stalin
(dicembre).  

1950 Gli Stati Uniti
impediscono l’ammissione del governo comunista cinese all’ONU (gennaio). Zhou
Enlai firma a Mosca un trattato di amicizia, di aiuti finanziari, di alleanza e
mutua assistenza tra Cina e Russia della durata trentennale (14 febbraio).
Intervento cinese in Corea per respingere verso sud le forze americane
(giugno).

Promulgata la legge sulla
famiglia (30 aprile) e varata la riforma agraria (30 giugno) che distribuisce la
terra dei grandi proprietari ai contadini piccoli e medi.

1952 Nazionalizzazione del
commercio e delle banche. I sovietici restituiscono alla Cina la ferrovia
trans-manciurica.  

1953 Primo piano
quinquennale, che accorda la priorità all’industria pesante. Aiuti finanziari,
di tecnici e di impianti russi alla Cina. Studenti e giovani cinesi si recano in
Russia per addestrarsi tecnicamente.  

1954 Viene approvata dalla I
Assemblea Nazionale del Popolo la I Costituzione della Repubblica Popolare
Cinese (20 settembre).  

1955 Alla conferenza
afro-asiatica di Bandung, Zhou Enlai propone la coesistenza e il miglioramento
delle relazioni con gli Stati Uniti (aprile).  Costituzione
cinese 

1956 Mao lancia la campagna
dei Cento Fiori (“che cento fiori sboccino a cento scuole si contendano”) per
suscitare la cooperazione degli intellettuali alla politica del Partito (2
maggio). Si riunisce a Beijing l’VIII Congresso del Partito Comunista Cinese
(settembre).  I Cento Fiori

I Cento Fiori
(approfondimento)

Epurazioni in
Cina 

1957 Discorso di Mao sul modo
corretto di risolvere le contraddizioni che sorgono in seno al popolo (27
febbraio). Mao partecipa a Mosca alla Conferenza mondiale dei partiti comunisti.
Studenti, intellettuali e quadri del partito vengono inviati nelle campagne per
modificare la loro visione borghese del mondo a contatto con gli operai e i
contadini.  

1958 Secondo piano
quinquennale. Inizia il Grande Balzo in avanti, che deve favorire un aumento
della produzione agricola e industriale, contando sulle proprie forze. È un
tentativo di rapida industrializzazione forzata. Si tratta di produrre tutto,
immediatamente, in grandi quantità. Vengono istituite le Comuni Popolari con
funzioni economiche, amministrative, fiscali e militari.  Il Grande
Balzo in Avanti

La rivoluzione
della fame

Le Comuni
popolari 

1959 Il Dalai Lama si rifugia
in India (marzo). Liu Shaoqi è nominato a succedere a Mao come Presidente della
Cina (aprile).  

1960 Sovietici e cinesi si
scontrano a Bucarest in occasione del Congresso del Partito Comunista Rumeno
(giugno). In questo dissidio etnico e nazionalista, oltre a fattori storici e al
ricordo dei sopprusi perpetrati dai russi, influisce lo spirito di rivincita
contro la dipendenza del Partito Comunista Cinese dal Comintern durante gli Anni
Venti. I tecnici russi vengono ritirati dalla Cina e sono annullati gli accordi
di cooperazione tecnico-scientifica (16 luglio).  

1961 Il Comitato Centrale del
Partito Comunista Cinese proclama che l’agricoltura è la base dell’economia
cinese. La Russia ritira i suoi tecnici dall’alleato europeo della Cina,
l’Albania. Da questo momento la Cina fornisce la sua assistenza all’Albania. Al
XXII Congresso del Partito Comunista Cinese Zhou Enlai difende l’Albania dagli
attacchi di Kruscov e abbandona il Congresso prima della fine.

1962 Conflitto di frontiera
tra Cina e India.  

1963 Pubblicati i 25 punti di
Mao: documento ideologico fondamentale nella polemica con Mosca.

1964 Viene pubblicato il
Libretto rosso, una raccolta di pensieri di Mao. La Cina fa esplodere la sua
prima bomba atomica nel Xinjiang (16 ottobre).  

1965 Kossighin, di ritorno
dal suo viaggio a Hanoi, fa scalo a Beijing, dove si incontra con Mao e Zhou
Enlai. La Cina diventa autosufficiente nel settore del petrolio.

1966 Inizia la Rivoluzione
Culturale, ideata da Mao per sradicare usi e mentalità borghesi. Le Università e
le scuole vengono chiuse. Vengono istituite le “Scuole del 7 maggio” per una
rieducazione dei funzionari attraverso studio-lavoro. Nasce il Movimento delle
Guardie Rosse (agosto). Liu Shaoqi, Presidente della Repubblica Popolare Cinese
e Deng Xiaoping, Vice Presidente del Comitato Centrale del Partito, vengono
sospesi da tutti i loro incarichi.

1967 Nascono nelle province e
nelle città i comitati rivoluzionari. Riduzione delle relazioni internazionali.
Viene fatta esplodere la prima bomba cinese all’idrogeno. L’esercito assume
gradualmente il controllo della vita pubblica per frenare gli eccessi della
Rivoluzione Culturale.  

1969 Scontri tra le guardie
di frontiera cinesi e sovietiche sul fiume Ussuri (marzo). Il IX Congresso del
Partito Comunista Cinese nomina Lin Biao vice e successore di Mao (aprile).
Scontri cino-sovietici alla frontiera della provincia del Xinjiang
(agosto).  

1970 La Cina mette in orbita
il suo primo satellite spaziale. L’Italia e la Cina decidono di stabilire
relazioni diplomatiche (6 novembre). Rottura dei rapporti diplomatici tra
l’Italia e Taiwan.  

1971 La Cina ha il suo primo
missile balistico intercontinentale. Nixon annuncia il suo primo viaggio in Cina
(15 luglio). Lin Biao muore a bordo di un aereo precipitato nella Repubblica
Popolare Mongola (13 settembre) mentre tenta di fuggire in Russia. La Cina è
ammessa all’ONU (25 ottobre) ed entra a far parte del Consiglio di Sicurezza al
posto di Taiwan (23 novembre). 

1972 Visita di Nixon a
Beijing (febbraio). Vengono riaperte le università. Visita a Beijing del capo
del governo giapponese Tanaka: ristabilite le relazioni tra i due Paesi
(settembre).  

1973 La Cina entra a far
parte della FAO (aprile). X Congresso del Partito Comunista Cinese (24-28
agosto). Mao fa eleggere al Politburo sua moglie Jiang Qing e i tre maggiori
esponenti dei radicali di Shanghai. Viene riabilitato Deng Xiaoping. Visita in
Cina del presidente francese Pompidou (settembre).  

1974 Battaglia navale fra
unità sud-vietnamite e cinesi per il possesso delle Isole Paracel (19
gennaio).  

1975 Si riunisce a Beijing la
IV Assemblea Nazionale del Popolo. Viene approvata una nuova Costituzione (13-17
gennaio). Viene lanciata la campagna “per lo studio della dittatura del
proletariato” (febbraio). Muore Jiang Jieshi (aprile). Gli succede nel governo
di Taiwan il figlio Jiang Jingguo. Il primo rappresentante della Repubblica
Popolare Cinese si insedia a Bruxelles presso la Comunità Economica Europea
(settembre). Visita in Cina del Cancelliere tedesco Schmidt (novembre).

1976 Morte di Zhou Enlai (8
gennaio): il Primo Ministro a cui si deve la creazione di uno Stato cinese
moderno. Campagna radicale contro “il vento di destra”, di cui risulta
principale esponente Deng Xiaoping. Hua Guofeng, Ministro della Pubblica
Sicurezza, Muore il Presidente Mao Zedong (9
settembre). La Banda dei Quattro: Jiang Qing, vedova di Mao, Wang Hongwen, Zhang
Chunqiao e Yao Wenyuan, accusata di complotto contro il Partito e lo Stato,
viene eliminata dalla scena politica (7 ottobre) e inizia la campagna contro di
loro. Hua Guofeng diventa presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista
Cinese (21 ottobre).  

1977 Si svolge a Beijing l’XI
Congresso del Partito Comunista Cinese, che consacra Hua Guofeng successore di
Mao e che reintegra Deng Xiaoping a Vice Presidente del Comitato Centrale del
Partito (agosto). Trattato di pace con il Giappone.  

1978 La V Assemblea Nazionale
del Popolo approva una nuova costituzione (5 marzo).

Firmato l’accordo commerciale
tra Cina ed Europa (4 aprile). Visita di Huaguofeng in Romania, Yugoslavia e
Iran (agosto).  

1979 Normalizzazione delle
relazioni diplomatiche tra la Cina e gli Stati Uniti (gennaio). Visita di Deng
Xiaoping negli USA. Conflitto cino-vietnamita (marzo). Visita di Hua Guofeng in
Francia, Germania, Inghilterra, Italia (ottobre-novembre).

1980 Riabilitazione di Liu
Shaoqi (febbraio). Zhao Ziyang eletto Primo Ministro al posto di Hua Guofeng
(agosto). Promulgazione delle nuove leggi sul matrimonio, sulla cittadinanza,
sulle imprese miste (settembre). Visita del presidente Pertini in Cina
(settembre). Processo a Lin Biao e alla “Banda dei Quattro” (novembre).

1981 Hu Yaobang viene
nominato nuovo segretario generale del Comitato Centrale del Partito Comunista
Cinese (gennaio). Morte di Song Qingling, moglie di Sun Yatsen (giugno). Inizia
la pubblicazione del quotidiano “China Daily” in inglese (giugno). Proposte del
Presidente dell’Assemblea Nazionale del Popolo Ye Jianying per un’unificazione
di Taiwan alla RPC (ottobre).  

1982 Terzo censimento della Cina (al 1° luglio i cinesi sono
1.008.000.000). XII Congresso del Partito Comunista Cinese (settembre) e
approvazione di un nuovo Statuto. La Cina non riconosce validi i trattati che
portarono alla cessione di Hong Kong all’Inghilterra (settembre). Approvata la
nuova Costituzione: è la quarta dalla fondazione della RPC.

NOMI “doppi” (Wade Giles – Pinyin):

– Chiang Kai Shek (Jiang Jieshi)

– Sun Yatsen (Song Zhongshan)

SIGLE:

APL: Armata Popolare di Liberazione

ASEAN: Association of southeast Asia Nation (o
ANSEA in italiano)

ROC: Repubblica di Cina (Taipei-Taiwan)

RPC: Repubblica Popolare Cinese (Pechino)

Partito progressista del popolo (Minjindang)
taiwanese (=partito democratico progressista?)

GMD: Guomindang

PAESI

Annam (ex regione dell’attuale Vietnam)

Tailandia, ex Siam (dal ’39)

Myanmar, ex Birmania (dall’89)

Bibliografia:

– Marie-Claire Begère, La cina dal
1949 ai giorni nostriI
, Bologna, Il Mulino, 2000, pp.
223-430.

– Valdo Ferretti, La
Questione della Sicurezza Nell’Evoluzione Della Politica Estera Della Politica
Estera Della Repubblica Popolare Cinese, Rubbettino, Soveria Mannelli (
Catanzaro), 2006.

P.S. le parti in grigio non sono miei riassunti, sono prese da wikipedia (la prima parte in grigio) e da tuttocina (la seconda parte in grigio) per ovviare alle mancanze testuali su cui però verteva l’esame.

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