La gentile Mirea, danzatrice professionista, coreografa e insegnante originaria della provincia del Xinjiang (Cina), mi ha concesso un’intervista sulla cultura uyghura che condivido con voi in questo articolo.
Mirea è nata e cresciuta nel Xinjiang laureandosi in “Danza e spettacolo” presso la “University of Art” di Urumqi, capoluogo del Xinjiang.
Ormai vive in Italia da più di 5 anni, dove porta avanti le tradizioni e le danze del popolo uyghuro collaborando con il “Festival dell’Oriente” e partecipando ad altri eventi in giro per tutta l’Italia.
Attualmente si occupa di coreografie, corsi di danza e si esibisce in spettacoli in collaborazione con artisti internazionali.
Per saperne di più vi lascio il link di Instagram attraverso il quale potrete contattarla e vedere le sue bellissime foto nonché video di quando balla!
1. Se potessi descrivere gli uyghuri con una sola parola, come li descriveresti?
Se potessi descrivere gli uiguri con una parola sola li descriverei come “Tograk” (“pioppo del deserto” o “pioppo dell’Eufrate”). Il “Tograk” è un tipo di albero che cresce nel deserto, specialmente nel nostro deserto, senza acqua, senza nessun nutrimento, praticamente non ha bisogno di niente per sopravvivere e vive più di mille anni, per cui descriverei gli uiguri anche con la parola “resilienza”.
2. Gli uyghuri sono stati influenzati dai cinesi (han) o da altre minoranze etniche in Cina? Come? (cibo, bevande, usanze, ecc.)
Sì, noi uiguri siamo stati sicuramente influenzati dagli Han e da altre etnie nella cultura culinaria e nelle usanze. Ad esempio, nonostante abbiamo tantissimi tipi di frutta unici al mondo che si trovano solo da noi, abbiamo accettato alcuni tipi di frutta che crescono su una terra vicino al mare, e sono subito diventati fra i nostri preferiti.
Un altro esempio è il cibo piccante che usavamo un pò, ma con l’influenza delle altre etnie ora mangiamo piccante più che mai. Infatti ricordo che quando c’era ancora mia nonna lei non riusciva mangiare le cose piccanti che mangiavamo noi, perché non era loro usanza. Le nostre bevande prima erano fatte solo da produttori artigianali, poi abbiamo cominciato a bere anche le bevande delle altre regioni o dall’estero.
Riguardo le usanze non ricordo esattamente i nomi ma ci sono oggetti, strumenti e modi che vengono da altre culture, e che sono state pian piano acquisite…direi anche alcuni nomi e parole sono diventate di uso comune.
3. Cosa piace fare agli uyghuri durante il tempo libero?
Beh ai giovani uiguri durante il tempo libero piace divertirsi. Per esempio da noi esistono ristoranti con il palco, quindi nei nostri ristoranti non solo si mangia ma si balla e canta: la sera sul palco si esibiscono artisti di danze uigure o di altri tipi e fra uno spettacolo e l’altro ci sono canzoni vivaci e dal vivo, sullo stesso palco i clienti ballano. Invece con la famiglia spesso ci uniamo a casa di qualche parente per mangiare e passare il tempo tutti insieme.
4. Qual è la religione della maggior parte degli uyghuri?
l’Islam è la religione della maggior parte degli uiguri.
5. Quando ero nel Xinjiang diversi uyghuri mi hanno detto che le donne non possono entrare in moschea, è vero? Se sì, credi che sia una particolarità dell’islamismo uyghuro?
È vero che da noi le donne non possono entrare in moschea. Da quando sono all’estero ho sentito dire che in quasi tutte le altre parti del mondo le donne possono entrare in moschea, quindi credo che sia solo una particolarità dell’islamismo uiguro.
6. Quali sono le tradizioni uyghure che stanno scomparendo sotto l’influenza del mondo moderno e della cultura cinese han?
Sicuramente i vestiti tradizionali e non solo sono una della prime cose che sta scomparendo sotto l’influenza del mondo moderno, poi parlando tante lingue stanno scomparendo alcune parole, nomi esatti uiguri e tante altre cose che adesso non ricordo neanche, proprio a causa di quante ne abbiamo dimenticate e non abbiamo più usato.
7. La scrittura uyghura ha avuto forti influenze persiane. Sono ancora molti gli uyghuri che sanno scrivere con l’alfabeto arabo-uyghuro? Perché?
Sì, anche io so scrivere con l’alfabeto arabo-uiguro, perché ho imparato a scuola e penso che sia molto importante saperlo scrivere, invece tanti paesi del centro Asia hanno cambiato il modo di scrivere e usano l’alfabeto latino, per cui penso che noi siamo una delle poche etnie che hanno mantenuto la scrittura e non dobbiamo/dovremo mai cambiarla!
8. La popolazione uyghura ha una vasta tradizione letteraria e poetica. Perfino l’alfabeto mongolo è stato inventato da un letterato uyghuro diversi secoli fa. Secondo te questa tradizione è ancora viva fra gli uyghuri di oggi?
Sì, noi uiguri siamo stati il primo popolo in Asia che sapeva scrivere, abbiamo inventato la scrittura mongola che usano ancora oggi. La tradizione letteraria e poetica è ancora viva e forte fra gli uiguri. Ho visto con i miei occhi persone fare vere e proprie magie con le loro mani, come le cose viste nei film o lette nei libri mitologici, sempre con una forte e motivante vena artistico/creativa.
9. Le tue conoscenze sulla tradizione uyghura da dove vengono? Hai studiato queste cose a scuola o le hai studiate da sola?
Le mie conoscenze sulla tradizione uigur vengono dagli studi a scuola, le altre le ho imparate personalmente dai nonni o le ho lette dai libri, dalle storie e leggende o persino dai testi delle canzoni popolari, create proprio in ricordo delle storie popolari.
10. Quali sono i piatti o le cose che più rappresentano la cultura uyghura?
I piatti che più rappresentano la cultura uigur sono il Nan (il pane), Polo (riso con carote e carne di pecora), Lagman (pasta tirata), Ciuciura (tortellini), Manta (ravioli grandi), il Kawap (carne arrostita) di pecora e tutti i cibi da strada che hanno reso grande la nostra tradizione culinaria.
(clicca su ogni immagine qua sotto per sapere di che cibo si tratta)
Altri elementi tipici ed unici invece sono sicuramente gli abiti tradizionali, l’etles (un materiale da noi inventato e che è presente in tanti abiti tradizionali – è la seta “striata” nel video qui sotto),
le nostre danze, il Doppa (cappello nazionale), che ha una giornata di festa dedicata, e gli strumenti musicali che solo i nostri artigiani producono.
Per più info sul cibo uyghuro clicca qui!
11. C’è qualche differenza fra gli uyghuri che vivono in Cina e quelli che vivono nei paesi limitrofi (come il Kazakhistan)?
Sì, c’è molta differenza fra gli uiguri che vivono in Cina e quelli che vivono nei paesi limitrofi. Ad esempio noi sappiamo scrivere l’alfabeto arabo-uigur e loro no, alcuni di loro parlano quasi solo russo e non sanno parlare uigur. Anche quelli che sanno parlare uigur hanno però modi e usanze diverse, io credo che persino nella cucina e abitudini ci siano delle differenze.
12. Quali sono le cose che ti mancano di più della tua terra o quelle che vorresti trovare anche qui in Europa?
Le cose che più mi mancano della mia terra o che vorrei trovare in Europa sono sicuramente la mia famiglia, la cucina e gli ingredienti, il calore del mio popolo, la danza, la musica e la nostra disponibilità di servizio e calorosa ospitalità. Per esempio da me ci sono ristoranti aperti 24 ore su 24, discoteche aperte tutte le sere e per fissare un appuntamento ci mettiamo poco ed è disponibile solo dopo poche ore/giorni. Ormai però mi sono abituata al modo di vivere europeo ma a volte mi mancano queste cose.
13. Tu ti occupi di danze uyghure. Quanti tipi di danze uyghure ci sono? Ci sono danze tipiche di ogni città? Qual è la danza uyghura che ti piace di più?
Sì, io mi occupo di danza, ballo e insegno specialmente danza uigur. Ci sono tanti tipi di danza uigur che si differenziano spostandosi da una città all’altra: dolan, kumul sanimi , kucha sanimi, kusan usuli, la danza del popolo, la danza del tamburo, la danza delle ciotole, quella folcloristica, quella tradizionale, la danza per i matrimoni e le cerimonie e tante altre. A me piacciono tutti i tipi di danza uigur, specialmente la dolan e la sanam.
14. C’è qualcos’altro che vorresti farci sapere sugli uyghuri?
Noi uiguri siamo molto ospitali. C’è una frase che dice “se per tre giorni non arrivano ospiti in casa allora devi invitare degli ospiti”. Mi ricordo che da piccola a casa nostra c’erano spesso ospiti oppure spesso andavamo noi a casa di amici/parenti come ospiti. Nei matrimoni, nelle cerimonie, nei compleanni o in qualunque festa si balla. Per noi la danza, la musica e l’arte sono la vita: senza queste belle tradizioni ed abitudini la vita è più triste.
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